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Politica

Stretta finale sulle "parlamentarie" M5s. Si va verso la deroga sulla doppia candidatura: collegio e listino corrispondente

ANSA
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"Aspettiamo le regole per le candidature, sperando di non apprenderle dal blog. Vorremmo essere informati per tempo". Un deputato M5s, quasi al termine del suo primo mandato, attende con ansia insieme a tanti altri parlamentari di conoscere le modalità di selezione, ovvero come si svolgeranno le cosiddette 'parlamentarie': chi potrà candidarsi, in quanti collegi e in quali. Ciò che è certo è che il voto spetta agli iscritti al blog, come sempre, e sulla base di questo saranno formate le liste, con possibile deroga sulla doppia candidatura purché sia nel collegio uninominale e nel listino proporzionale corrispondente.

A stretto giro, forse già a dicembre, si comincerà. I deputati e i senatori navigano a vista, mentre i vertici pentastellati, Davide Casaleggio, Beppe Grillo e Luigi Di Maio, sono al lavoro da tempo con la massima attenzione. Poi le regole verranno sottoposte al consiglio direttivo composto da Vito Crimi, Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri. I rumors che arrivano in Transatlantico a Montecitorio dicono che si stia ragionando su possibili deroghe "rese necessarie", viene spiegato, a causa della nuova legge elettorale che prevede una parte di eletti con il sistema proporzionale e una parte di eletti nei collegi. La stella polare per i grillini è stata per molto tempo il "no" alle doppie, per qualche partito anche triple, candidature nelle varie circoscrizioni. Ma adesso, complice il Rosatellum bis, qualcosa è cambiato.

In pratica "il rischio – si ragiona negli uffici pentastellati – è di candidare un nome forte, forse un attuale parlamentare, in un collegio perché è colui che può prendere più voti. Ma in tanti collegi siamo deboli, soprattutto al Nord, e non è giusto penalizzare il candidato che rischia di restare fuori dal Parlamento". Così prende sempre più quota l'ipotesi di consentire, sempre se i voti del blog lo permetteranno, la doppia candidatura. Sia nel collegio sia nel listino proporzionale corrispondente. Deroga che renderebbe felici molti parlamentari già molto preoccupati dai volti nuovi con cui dover competere.

Infatti Casaleggio e Grillo sarebbero orientati a indire parlamentarie che non facciano alcuna distinzione tra deputati e senatori uscenti e neo candidati. Si parte tutti dallo stesso punto. In questo modo, con 'parlamentarie uguali per tutti', nessuno è al sicuro. Deputati e senatori uscenti ragionano sul fatto che, nelle piccole province soprattutto, è sufficiente una manciata di voti sul portale per ritagliarsi un possibile posto in lista.

Altro punto fermo, ed è anche su questo che si sta ragionando, è la necessità di fissare dei paletti che riducano al minimo il rischio di "imbarcare di tutto", frase pronunciata più volte dallo stesso Grillo quando ha voluto stigmatizzare i tanti cambi di casacca che hanno segnato la prima legislatura grillina.

Difficile che di regole si parli durante l'assemblea congiunta dei parlamentari perché ad occuparsene ci pensano soltanto i vertici. Si farà invece un programma sulla campagna elettorale, che in parallelo al "rally" di Luigi Di Maio prevede una campagna serrata nei collegi, con iniziative per battere il territorio palmo a palmo.

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