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Politica

Il Cdm ha deciso la fine del commissariamento della Sanità nel Lazio. Roberta Lombardi a Huffpost: "Scandaloso regalo elettorale a Zingaretti"

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Due lustri di commissariamento. Dieci lunghi anni che si chiuderanno il 31 dicembre dell'anno prossimo. Il consiglio dei ministri ha infatti stabilito che la Regione Lazio tornerà ad amministrare in autonomia la propria Sanità a partire dal 2019. È l'annuncio dato oggi dalla titolare del dicastero della Salute, Beatrice Lorenzin. "Il Lazio - spiega Lorenzin - è la seconda regione che uscirà dal commissariamento dopo l'Abruzzo".

La tempistica non è piaciuta al Movimento 5 stelle. In primavera, infatti, si andrà a elezioni. E la corsa a tre fra il governatore Pd uscente, Nicola Zingaretti, il centrodestra e il Movimento 5 stelle guidato da Roberta Lombardi (oltre al sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, la cui collocazione ancora non è chiara) è serratissima. E dagli avversari politici l'annuncio di una decisione che troverà compimento solo fra 12 mesi viene vista come un regalo ad uso elettorale per Zingaretti.

Infuriata Roberta Lombardi, raggiunta a caldo da Huffpost: "L'uscita dal commissariamento? Quel che sto vedendo è scandaloso. Cioè, annunciano l'uscita dal commissarismento per il 31 dicembre 2018? Cioè annunciano una misura che partirà fra un anno? E con quale logica?"

La domanda che si pone l'ex capogruppo M5s alla Camera è ovviamente retorica: "Questo è un palese regalino elettorale del governo a Zingaretti dal Pd, da Renzi e co., insomma gli stessi che hanno approvato il Jobs Act, la riforma Fornero e l'abolizione dell'articolo 18 insieme al centrodestra oggi regalano al presidente uscente questa uscita dal commissariamento, ma nessuno si preoccupa di come sta la sanità del Lazio, con ospedali chiusi, reparti chiusi, sale di attesa di pronto soccorso pubblici evacuate per 2 ore di pioggia, liste di attesa infinite per prenotare un esame medicò. E questi signori qui esultano pure, ma cosa si esultano?".

La versione del governo è chiara: durante la riunione, a cui ha partecipato lo stesso Zingaretti, è stato certificato l'azzeramento sostanziale del disavanzo. Il piano di rientro fu siglato il 28 febbraio 2007 dall'ex presidente della Regione, Piero Marrazzo, e dagli allora ministri della Salute e dell'Economia, rispettivamente Livia Turco e Tommaso Padoa Schioppa. Il 4 luglio 2008, poi, il consiglio dei ministri presieduto da Silvio Berlusconi diede il via libera alla procedura di commissariamento.

Dopo dieci anni, dunque, si tornerà a una gestione ordinaria: scelte condivise su programmazione, personale e investimenti. Stop al commissario e ai sub commissari di nomina governativa. Una decisione accolta favorevolmente da tutto il Pd. Batteria di dichiarazioni inaugurata dal governatore ("Dedico la giornata ai lavoratori e agli ammalati, si apre una nuova era"), e a cui hanno fatto seguito, tra gli altri, il capogruppo al Senato Luigi Zanda ("Un successo della Giunta") e vari esponenti della politica regionale, a partire dal presidente del Consiglio Daniele Leodori ("Giornata storica").

Batteria di dichiarazioni che fornisce naturalmente un assist per la Lombardi: "Oggi abbiamo avuto la dimostrazione lampante di chi è e da dove viene Zingaretti, ovvero dallo stesso sistema renziano e del Pd che ha messo in ginocchio milioni di italiani, altrimenti non gli avrebbero mai fatto questo regalino per fini esclusivamente elettorali. Da cittadina le dico che tutto questo è davvero stucchevole. Si apparecchiano le cose nei loro uffici di partito mentre ci sono cittadini del Lazio che vivono senza un presidio ospedaliero".

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