Scegli di capire.

Gedi Smile Abbonati
Inserti
Ancora su HuffPost
Guest
Tutte le sezioni

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Politica

Raggi chiama infuriata Meloni dopo le frasi su "intesa M5s-Tredicine". L'assessore si scusa: "Continueremo a lavorare insieme"

Stefano Montesi - Corbis via Getty Images
Stefano Montesi - Corbis via Getty Images 

Mezzogiorno. L'assessore Adriano Meloni è in riunione con il suo staff. Chiusi in una stanza la tensione è altissima. Nello stesso momento Virginia Raggi è alla presentazione del Grand Tour d'Italia di Google. La sindaca è infuriata, così viene descritta, sa che a breve dovrà occuparsi dell'ennesima bufera piombata sulla Giunta capitolina di buon mattino. E infatti, nel primo pomeriggio arriva la telefonata di fuoco tra i due. Il titolare dello Sviluppo economico prova a scusarsi dopo che in un colloquio con Il Messaggero ha puntato il dito contro il presidente della commissione Commercio Andrea Coia (M5S) facendo riferimento ad "aspri confronti" avuti con lui in merito ai Tredicine e al ritorno in Piazza Navona per la festa della Befana di questa famiglia di venditori ambulanti della Capitale. Ma soprattutto a pesare è la frase in cui sostiene che vi sia un'intesa tra M5s e Tredicine. "A fronte della graduatoria e dei nomi dei vincitori, crede che il consigliere Coia si sia accordato con i Tredicine?", chiede il giornalista. "Visto l'esito del provvedimento è lecito pensarlo", risponde Meloni. Parole che sono pietre. L'assessore chiama anche Coia e si scusa, ammette che sono parole fuori luogo.

L'accordo per sopravvivere alla bufera è di fare un post di scuse: "Non c'è alcun legame tra il M5S e la famiglia Tredicine - scrive Meloni - meno che mai in merito all'organizzazione della Festa della Befana: chi scrive il contrario afferma il falso. Membri della famiglia Tredicine, infatti, hanno presentato ricorso al Tar contro il nostro bando e hanno criticato il nostro operato. A tal proposito, mi scuso con Andrea Coia per alcuni spezzoni di una chat privata riportati dalla stampa: si tratta di parole sicuramente fuori luogo. Abbiamo lavorato insieme per la riuscita della manifestazione e continueremo a farlo". Meloni ha un ruolo in giunta con deleghe a Turismo e Commercio e si dice forte di un legame solido con la Casaleggio. Circostanza che lo ha messo al riparo dall'ipotesi di dover rassegnare le dimissioni, ma ciò non toglie quanto sia complicata ora più che mai la convivenza capitolina e dunque la permanenza dell'assessore in Giunta.

Il fuoco dell'opposizione, con Roberto Giachetti, fra i tanti, si scaglia contro il Campidoglio: "Avevamo liberato Piazza Navona dal racket dei bancarellari, Virginia Raggi e il M5S la regalano ai Tredicine per molti anni. L'ennesimo sfregio alla città. Le comiche finali di una giunta al ridicolo".

A far infuriare Raggi sarebbe stata soprattutto la scelta di Meloni di sfogarsi con un quotidiano senza avvertire della conversazione preventivamene né lei né il suo staff. Ma la rabbia dell'assessore, a quanto trapela, in realtà avrebbe radici più profonde. Meloni – secondo quanto racconta l'Agi - di fatto è stato un parafulmine durante il caos mediatico e politico seguito alla nomina di Renato Marra alla Direzione Turismo, costata alla sindaca un'indagine con l'accusa di falso. Il dirigente infatti era finito tra i dipartimenti che fanno capo al suo assessorato e il manager ha rivendicato parte della parternità della nomina. Le divergenze su vari punti programmatici con Coia, in fondo, sono note da mesi e oggi sono venute alla luce nero su bianco con toni durissimi. Difficile che il rapporto si possa ricucire.

I commenti dei lettori
Suggerisci una correzione