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Politica

"Il Pd ha spinto gli immigrati in Italia. Per difendere mio figlio pronta a candidarmi in Parlamento"

Antonio Masiello via Getty Images
Antonio Masiello via Getty Images 

"Renzi che parla di violenza rispetto a quello che è accaduto a Como è in malafede". Esordisce così Nina Moric – modella, showgirl, protagonista del gossip italico e da una poco meno di un anno madrina incontrastata di CasaPound – quando le chiedo il suo punto di vista rispetto all'irruzione di un gruppo di naziskin veneti nel centro pro immigrati di Como.

"Sicuramente non è bello imporsi con prepotenza, ma la violenza è un'altra cosa. Proverò a parlare con quei giovani. Io dialogo con tutti, non come quelli bravi solo a condannare, soprattutto quando si tratta di persone provenienti da frange di ultradestra. Questo evento ci deve far capire che la gente è esausta di vedere città nel degrado. Vanno fermate queste manifestazioni come Milano Mondo e Como Senza Frontiere. Prima o poi qualche italiano disperato potrebbe decidere di fare qualche sciocchezza e ricorrere alla violenza sul serio. A quel punto i media tireranno in ballo CasaPound pur di non riconoscere che queste manifestazioni pro migranti fanno male al popolo".

La sua voce non ha tentennamenti. Da donna che nella vita non è stata semplicemente una modella, ma ha affrontato processi mediatici (come Vallettopoli, quando venne coinvolta, e subito scagionata, per riciclaggio di denaro), sentimentali (la soap opera Moric-Corona-Rodriguez fa rimpiangere il gossip contemporaneo) e catodici (imperdibile la sua partecipazione all'Isola dei Famosi).

Nina Moric cominciamo dall'inizio. Il problema sono i migranti?

Stiamo facendo arrivare in Italia giovani africani per parcheggiarli nei centri d'accoglienza, o per gettarli come bestiame fuori dalle nostre stazioni. Sono senza lavoro e senza casa. Così hanno più possibilità di diventare criminali o di essere reclutati dalla criminalità organizzata. Ma questa è solo una finta accoglienza, e diventa difficile credere che non sia solo business. Mi dispiace per loro con tutto il cuore, certo, però non devono stare in Italia. Gli italiani non hanno una casa, vivono in condizioni pessime, e noi, invece di aiutarli, complichiamo la situazione con i migranti. È un'assurdità!

C'è una soluzione secondo lei?

Sì, risolvere prima le cose in Italia.

Come?

Bisogna uscire dell'Unione Europea, e abbandonare l'euro. Poi è necessario trovare lavoro agli italiani. Solo quando questo è accaduto, possiamo ricominciare a occuparci degli immigrati bisognosi. Ma solo dei rifugiati. Quanti sono i veri siriani ed iracheni in Italia? Non più di venti. Gli altri sono venuti qui perché qualcuno ha proposto loro qualcosa.

Chi ha proposto cosa?

Il Pd ha spinto tutti loro ad arrivare qui. Non ho nulla contro il Pd, ma loro stanno usando i più deboli per approfittarsene e governare questo Paese. Ma questo è sbagliato. Per questo vogliono lo ius soli.

Cioè?

Vogliono lo ius soli perché vogliono i voti.

Lei cosa pensa dello ius soli?

Sono contraria. La cittadinanza si conquista, e l'amore per un Paese non è legato al diritto di cittadinanza. Io ho avuto la cittadinanza dopo essermi sposata, e neanche la desideravo. E poi, se lo ius soli passa, l'Italia come la chiamiamo? Italistan?

Perché ha scelto CasaPound?

Credo nelle loro idee, che poi sono anche le mie. Ho voglia di fare del bene. Sono cresciuta sotto il regime comunista e lo conosco bene.

Che ricordi ha?

Nessuno sa come erano le cose veramente. Nel mio Paese siamo per la maggior parte cattolici e la religione è molto importante. A Natale dovevamo pregare di nascosto e tante volte mio padre è stato licenziato perché avevano visto me, mia madre e mia sorella andare a messa. E poi...

E poi?

E poi una notte le forze dell'ordine hanno bussato a casa nostra e l'hanno portato via. La domenica ci avevano visto in Chiesa, e mio padre per tre giorni è stato torturato e poi è stato licenziato.

Cosa dicono i suoi genitori della sua posizione politica?

Sono sempre stati di destra. Non si lamentano.

Quanto ha influito sulle sue scelte l'essere croata?

Noi nel 1991 abbiamo combattuto contro il comunismo. Ed è più che legittimo che io sia di destra. Aprite i libri della storia croata e capirete.

Ecco, apriamoli. Parliamo di Ante Pavelić.

Era molto alleato di Mussolini. Ma quell'epoca non si deve ripetere. Si sono commessi troppi errori contro l'umanità. Abbiamo imparato dai nostri sbagli. Ma Ante Pavelić, nonostante tanti lo vedano come un criminale di guerra, ha fatto tanto bene.

Cioè?

Ha salvato tante vite. Nella guerra non ci sono vincitori. Tutti sbagliano. I comunisti hanno fatto gli stessi errori. Per evitare di andare uno contro l'altro, chiediamo tutti scusa, comunisti e fascisti, e vergogniamoci per ciò che è stato fatto.

Torniamo al libro di storia. Degli ustascia che mi dice?

La guerra è guerra. Io in guerra non li ho visti. Ho visto solo patrioti.

Il musicista Marko Perković Thompson, militante dell'estrema destra croata e dalle presunte simpatie filo-ustascia , lo conosce?

Mai sentito. Non ascolto la musica croata.

Ha mai partecipato alla cinghiamattanza?

No. Mai.

Molti giovani italiani si definiscono fascisti del terzo millennio.

In realtà le persone che bisogna cercare di emarginare sono quelli che sostengono le leggi razziali, i violenti, ma molti che si definiscono "fascisti del terzo millennio" la pensano come me, anche se è un termine strano, che non mi piace. Si tratta di un termine che può essere frainteso, quindi io preferisco professarmi una nazionalista democratica. Io credo nel nazionalismo e nella democrazia per il bene di tutti. In niente altro.

Ostia?

Un successo. Andiamo avanti. Ma Spada non è un esponente di CasaPound.

Lei si sente un po' la madrina di CasaPound?

Io mi sento la voce del popolo. Non ho le doti per essere un ministro o qualcosa di simile. Però qualcosa ne so. E sono orgogliosa di saper molto di più di alcuni italiani, e di dare la mia voce al popolo.

Si candiderà?

Non abbiamo ancora discusso di una mia candidatura.

Le piacerebbe?

Sono una madre disperata a cui le istituzioni hanno tolto un figlio, ed è proprio contro quelle istituzioni e quella burocrazia che voglio combattere. Se per difendere mio figlio e tutte le madri e i padri che hanno subito la mia stessa tortura devo arrivare in parlamento vorrà dire che ci arriverò.

Adesso suo figlio Carlos vive con sua suocera.

Mio figlio mi è stato portato via in base a dicerie secondo cui io facevo uso di stupefacenti o alcol. Ho fatto tanti test, ed è sempre uscito tutto negativo. Però non è cambiato niente. Intanto mio figlio ha dei problemi di salute gravissimi ed io non posso stargli vicino.

Perché?

La mia ex suocera come madre ha fallito. Con Fabrizio Corona ha fatto un disastro. Adesso vuole una nuova chance e sfrutta il potere e le conoscenze che il marito Vittorio Corona gli ha lasciato. Vittorio si vergognerebbe per quello che mi sta facendo. Lui era un grande uomo, un giornalista come pochi che aveva legami con chiunque, dai magistrati ai servizi segreti. Oggi sua moglie sfrutta questi contatti per mettere pressione a chi decide, tutto per un suo capriccio.

E Carlos?

Lui sta sempre peggio, e anche io non sono serena. Spero che Fabrizio esca dal carcere. Anche lui non appoggia ciò che sua madre sta facendo a nostro figlio.

Ogni quanto lo vede?

Una volta a settimana per un'ora e mezza, massimo due. Ho fatto un conto delle ore: negli ultimi due anni ho visto mio figlio per otto giorni.

Dal cuore di mamma al corpo di donna. Lei ha mai subito ricatti di potere?

Mai. E comunque basta dire no. Denunciare dopo vent'anni non è giusto. Le donne veramente molestate vanno subito dalla polizia. Perché le star o le presunte vip che sono scomparse da tempo vanno a denunciare dopo anni? E poi le molestie si discutono in tribunale non sui media. Così manchiamo di rispetto a chi ha subito sul serio violenze.

Asia Argento, protagonista dello scandalo Weinstein, con lei non è stata molto gentile. A dimostrazione che, forse, la solidarietà femminile è solo un'utopia.

Su Twitter ha preso una foto mia di 15 anni fa, quando a Scherzi a Parte mi appesero come un prosciutto chiappe all'aria, per commentare che mostrare il proprio corpo a fini pubblicitari è sbagliato. Ma è una cavolata pazzesca. Con il mio corpo ci ho lavorato e ci lavoro ancora. Ho fatto calendari, ho fatto e faccio ancora molte campagne pubblicitarie. Continuerei anche se diventassi, per assurdo, Ministro degli Esteri.

Una curiosità: qual è il suo motto?

L'Italia agli italiani.

E aiutiamoli a casa loro?

Se resta uno slogan fine a se stesso allora sì che è razzismo.

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