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Economia

E adesso M5s vuole sentire Ghizzoni. Il pm Rossi potrebbe tornare come testimone

Bloomberg via Getty Images
Bloomberg via Getty Images 

L'ufficio di presidenza della commissione d'inchiesta sulle banche è convocato martedì 5 dicembre alle ore 19 per decidere il calendario delle ultime audizioni prima di Natale. Sarà in quella sede che comincerà il cannoneggiamento su banca Etruria, sul suo ex vicepresidente padre della sottosegretaria Maria Elena Boschi, e su eventuali ipotesi di conflitto di interesse. "Sarà questo il tema caldo dell'ufficio di presidenza", confessano fonti vicine al presidente Pier Ferdinando Casini, che si prenderà tutta la giornata per soppesare le richieste da recepire e quelle da respingere. Il movimento 5 Stelle è pronto a chiedere l'audizione di Federico Ghizzoni, ex ad di Unicredit, che secondo un articolo di Ferruccio De Bortoli avrebbe ricevuto la richiesta di interessarsi all'istituto toscano dalla sottosegretaria. "Chiediamo di sentirlo da prima dell'estate in commissione Finanze – spiega il deputato grillino Carlo Sibilia – Ci hanno detto che ci sarebbe stata la commissione banche, quindi adesso è il momento. Stiamo parlando proprio di banca Etruria, cosa dobbiamo aspettare?" E lei, Maria Elena Boschi non sarà chiamata? "La sua testimonianza è superflua, se Ghizzoni conferma la telefonata", tira dritto Sibilia.

Saranno scintille, visto che nel frattempo la Boschi ha deciso di denunciare De Bortoli per quell'articolo. E visto anche che tutti i gruppi sono orientati a insistere sul caso della banca aretina, chiedendo di ascoltare di nuovo il procuratore di Arezzo Roberto Rossi, che qualcuno pretende di audire come testimone, cioè con il rischio di essere accusato di falsa testimonianza se dovesse riferire cose inesatte. Così su Etruria i riflettori non si spengono. Anzi, tutt'altro. E rischiano di riaccendersi anche sul Montepaschi, visto che i 5 Stelle chiederanno anche l'audizione di Mario Draghi per chiarire l'operazione Antonveneta. Anche se Casini ha già steso un "cordone sanitario" attorno al numero uno della Bce, sostenendo di ritenere inutile l'intervento del presidente Bce. "Sul caso Siena è già tutto chiarito", ha spiegato. Gli altri big attesi in commissione, saranno auditi tra la fine della prossima settimana e quella seguente. Il presidente Consob Giuseppe Vegas sarà audito il 14 dicembre, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco il 15 e il ministro Pier Carlo Padoan il 18 o il 19.

Quanto a Ghizzoni, i grillini non sono i soli a volerlo audire. "Non lo chiederò io, ma se ci sarà la richiesta la appoggerò", dichiara Stefano Paglia di Sinistra italiana. D'accordo anche Davide Zoggia e Maurizio Migliavacca di Art. 1. "Non sarà un ufficio di presidenza tanto facile - commenta Zoggia – Anche perché c'è chi (non noi) sta utilizzando la commissione per scopi politici, e fa dichiarazioni e tweet mentre ancora siamo in seduta. Ebbene, stavolta gli si sta ritorcendo contro, ma io voglio che siano ristabilite le regole per garantire il buon funzionamento di questo istituto, che serve a capire cosa non ha funzionato".

Chiaro il riferimento al Pd e alle reazioni che hanno fatto seguito alla audizione del procuratore di Arezzo. La commissione domani si concentrerà proprio sull'ipotesi di sentire di nuovo Rossi (come chiedono tutti i gruppi, inclusi Pd e FI), dopo le rivelazioni sull'inchiesta in cui è coinvolto Luigi Boschi e a cui il procuratore non ha fatto cenno nella sua audizione della scorsa settimana. "Il presidente Casini sembra chiudere, dicendo che la lettera di chiarimento del procuratore è esaustiva – continua Zoggia – Ma a me quella lettera non convicnce affatto". Anche Paglia ha da ridire sulle spiegazioni che il magistrato ha inviato oggi in parlamento. "Era chiarissimo che tutti noi commissari volevamo sapere se il dottor Boschi fosse coinvolto in qualche indagine – dice Paglia – Non ci si può rispondere di no, ripetendolo per tre volte, sul caso della bancarotta e non dare precisazioni invece sulla questione dei prospetti informativi, fornendo solo risposte generiche. Chi accusa i commissari di non aver fatto le domande giuste, confonde un'audizione con un interrogatorio. A questo punto si senta il procuratore come testimone". Dunque: Ghizzoni, il procuratore, e "se ci fosse tempo anche il liquidatore delle 4 banche, che ha detto cose terribili sullo stato in cui ha trovato gli istituti", aggiunge Paglia. Per Zoggia invece andrebbe chiuso il cerchio su Etruria ascoltando la Consob per avere chiarimenti sull'emissione dei prospetti "incriminati".

Resta il caso Draghi, che continua a rimbalzare tra le indiscrezioni. Se i pentastellati puntano il dito su Mps-Antonveneta, Paglia vuole chiarimenti proprio sulla risoluzione delle 4 banche e sui motivi per cui Bce e Commissione Ue pretesero di far pagare obbligazionisti subordinati. "Ci viene raccontato che fu l'Europa a imporre quella decisione – continua il deputato di Si – se non è Draghi a dover venire, che si chiami la commissaria Ue Margarethe Vestager". Questi i desiderata, ma il conto alla rovescia per la fine della legislatura è già partito, e le richieste più scottanti potrebbero arrivare fuori tempo massimo.

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