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Politica

Bonifazi chiede mezzo milione di arretrati a Grasso&Co: "Anche i lavoratori sono liberi e uguali"

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Mezzo milione di euro. È la somma che il tesoriere del Pd Francesco Bonifazi ha chiesto agli ex compagni di partito appena confluiti nel nuovo soggetto politico di "Liberi e Uguali", guidati dal presidente del Senato Pietro Grasso. "Coloro che sono stati eletti nel PD e sono poi transitati in MDP" devono ai lavoratori "oltre 500.000 euro". Così su Facebook Bonifazi che annuncia di aver scritto ai colleghi parlamentari che sono rimasti indietro nei versamenti al partito.

"Due giorni fa ho deciso di prendere la penna e scrivere ai miei colleghi parlamentari che erano rimasti indietro con i versamenti dovuti al partito. Questo obbligo - oltre che previsto nello Statuto - è stato sottoscritto da ciascuno di noi al momento dell'accettazione della candidatura. Io aggiungo che si tratta di un obbligo morale per chi come noi ha la fortuna di rappresentare la Repubblica Italiana dagli scranni del proprio partito, peraltro percependo uno stipendio oggettivamente privilegiato".

"Il PD, da quando sono Tesoriere, ha dovuto affrontare un duro percorso di ristrutturazione dei costi sfociato, da ultimo, anche nella cassa integrazione per tutti i nostri dipendenti. A loro ho promesso che tutti i soldi che avrei recuperato da chi era in ritardo coi pagamenti sarebbero andati ad un fondo dedicato", scrive Bonifazi.

E aggiunge: "Con la lettera di due giorni fa ho sortito delle polemiche, ma anche la reazione dei deputati e dei senatori del PD che stanno regolarizzando le loro posizioni". Poi si rivolge direttamente agli ex compagni di partito che hanno dato vita a Mdp, guidati da Pier Luigi Bersani (che ha saldato il conto) e Roberto Speranza: "La richiesta vale anche per coloro che sono stati eletti nel PD e sono poi transitati in MDP e che devono ai lavoratori oltre 500.000€. Sia chiaro che la mia richiesta si riferisce alle somme dovute fino a quando i colleghi hanno mantenuto la loro adesione al PD, non oltre".

"Insisto con un accorato appello: questi sono soldi per i lavoratori", continua Bonifazi che si dice "certo che compagni come i nostri colleghi, che sono adesso con il partito di Grasso e D'Alema, non mancheranno di rispettare i loro impegni come ha fatto ad esempio - e non ne dubitavo - Pierluigi Bersani. Perché anche i lavoratori sono liberi e uguali".

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