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Politica

M5s pronti a gesti eclatanti se non sarà udito l'ex ad Unicredit Ghizzoni. Si inizia con un sit-in

Susana Vera / Reuters
Susana Vera / Reuters 

M5s con il fiato sul collo della commissione banche. Mentre l'ufficio di presidenza era riunito per decidere il calendario dei lavori, e quindi se udire o meno l'ex amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni, una delegazione pentastellata ha stazionato davanti San Macuto. "Non credete alle balle del Renzismo e a quello che dice Casini, presidente di questa commissione - sostiene Alessandro Di Battista - diventato un fiancheggiatore, e che quasi sicuramente avrà un posto in una lista satellite a Renzi". Ghizzoni, secondo quanto raccontato nel libro di Ferruccio De Bortolini, avrebbe subito pressioni da parte dell'allora ministro Maria Elena Boschi per una possibile acquisizione di Banca Etruria, di cui Pier Luigi Boschi era vicepresidente, per questo i grillini vogliono ascoltarlo.

Infatti quando gli M5s questa mattina hanno letto, in un'intervista a La Stampa, che il senatore Pd e vicepresidente della commissione banche Mauro Maria Marino, insieme al presidente Pier Ferdinando Casini, ritiene "esaurite le audizioni su Banca Etruria" e quindi Ghizzoni non sarà ascoltato, sono saliti sulle barricate: "Siamo pronti a gesti eclatanti", dicono fonti dei pentastellati accusando la commissione d'inchiesta sulle banche di voler aiutare il giglio magico renziano.

Alla fine la riunione dell'ufficio di presidenza ha rimandato la decisione sul calendario delle audizioni ma se la richiesta dei 5Stelle di ascoltare anche Ghizzoni non sarà esaudita, i grillini si dicono "pronti a tutto" e il sit-in è stato solo l'inizio. "Banca Etruria: commissione silenziata per salvare Maria Elena Boschi", si legge nei cartelli.

Il grillino Alessio Villarosa ricorda che la proposta all'ufficio di presidenza di udire Ghizzoni è "già arrivata, e arriverà con ancora più forza". Poi incalza sfogando la sua rabbia: "Gli staremo con il fiato sul collo". Per il M5S è "fondamentale" non solo ascoltare l'ex ad di Unicredit ma anche il presidente della Bce Mario Draghi, in merito all'acquisizione di Antonveneta: "Dobbiamo chiedere a Draghi perché ha autorizzato l'acquisto causando con quell'operazione la crisi di Mps. Non ci sono persone che possono decidere di non venire o meno".

Le parole caute di Renato Brunetta preoccupano i 5Stelle: "Questa volta non abbiamo neanche l'appoggio di Forza Italia su Ghizzoni", dicono. Ed ecco Brunetta: "Finora abbiamo deciso sempre con il consenso unanime e penso che anche oggi decideremo con consenso unanime su tutte le audizioni perché non c'è solo Ghizzoni, c'è il governatore della Banca d'Italia Visco, c'è il ministro Padoan, c'è il presidente della Consob, ci sono i vertici di DeutscheBank, la dottoressa Cannata del Tesoro, la Procura della Corte dei Conti".

Così Villarosa ribadisce: "È fondamentale ascoltare Ghizzoni. Nessuno lo vuole ascoltare, ma per noi è fondamentale". L'ufficio di presidenza è stato piuttosto animato anche perché Carlo Sibilia, come anticipato dall'Huffpost, ha chiesto di desecretare l'audizione del procuratore Roberto Rossi accusato di aver omesso che il padre del sottosegretario Boschi è indagato per falso in prospetto nella vicenda di Banca Etruria.

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