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Politica

Matteo Orfini, componente Pd in commissione Banche: "Venga Ghizzoni, venga chiunque, sfidiamo tutti"

Simona Granati via Getty Images
Simona Granati via Getty Images 

L'audizione di Federico Ghizzoni, rebus sul quale si è impantanata la commissione d'inchiesta sui crack bancari, si farà. La svolta arriva in mattinata: il Pd accetta di ascoltare l'ex ad di Unicredit cui l'ex ministro Maria Elena Boschi si sarebbe rivolta per un aiuto per Banca Etruria, istituto finanziario in crisi del quale il padre, Pierluigi Boschi, era allora vicepresidente. La nuova linea viene ufficializzata in un post su Facebook da Matteo Orfini, componente Dem della commissione: "Venga Ghizzoni, venga chiunque. Sfidiamo tutti".

Ecco il post:

Tutti dicevano che non avremmo mai istituito una commissione d'inchiesta sulle banche.

E noi l'abbiamo istituita.

Tutti dicevano che si sarebbe riunita a singhiozzo.

E noi l'abbiamo fatta riunire con una frequenza mai vista prima.

Tutti dicevano che non avremmo consentito di approfondire la vicenda del Monte dei Paschi.

E noi abbiamo approfondito tutta la storia di quella banca e continueremo a farlo.

Tutti dicevano che non saremmo mai arrivati a parlare di Etruria.

E noi siamo arrivati a parlare di Etruria, dimostrando che la bancarotta non nasce dal PD come sa perfettamente chi mantiene un minimo di onestà intellettuale.

Tutti dicevano che mai avremmo accettato di chiamare in audizione Ghizzoni.

E - pensate un po' - ieri per l'ennesima volta ho ribadito che non abbiamo alcun problema a farlo perché nessuno, nè Maria Elena Boschi nè altri esponenti del governo, hanno mai esercitato su Ghizzoni o su altri banchieri alcuna pressione.

Mi scuso con il povero Di Battista per avergli con questa decisione rovinato la festa: ieri sera si era presentato insieme a un manipolo di deputati grillini sotto la sede della commissione per protestare contro il nostro veto all'audizione. Che però non c'è mai stato.

E mi dispiace per il direttore De Bortoli che, come riportano le agenzie, ieri sera era in tv a dire che il Pd si oppone all'audizione di Ghizzoni, nonostante il Pd in realtà abbia fatto esattamente il contrario. Mi pare evidente che ha un rapporto travagliato con la verità, e sono certo che nella prossima puntata Bianca Berlinguer troverà modo si spiegare ai suoi spettatori che quella di De Bortoli era una bugia bella e buona.

Noi, a differenza di altri, non abbiamo nulla da nascondere.

E qui sta il punto. Noi non poniamo veti, nemmeno su richieste palesemente strumentali. Altri li hanno posti alle nostre che erano tutt' altro che strumentali.

Oggi noi pretendiamo, nel nome della massima trasparenza e della ricerca della verità, che quei veti cadano.

Abbiamo chiesto di audire i manager delle banche venete. Abbiamo chiesto di audire il procuratore di Treviso e la dottoressa Ghedini. Abbiamo chiesto di chiamare non solo Padoan, ma anche i ministri dei governi precedenti, a partire da Tremonti.

Perché il nostro governo ha agito per ridurre i danni e per riformare il sistema. Altri prima di noi hanno dormito, nella migliore delle ipotesi.

Quindi, venga Ghizzoni. E vengano anche gli altri. A noi la verità non fa paura. Ad altri a quanto pare sì. E molto.

L'audizione dell'ex ad di Unicredit, unico che potrebbe stabilire la verità tra le accuse contenute nel libro di Ferruccio De Bortoli e la versione di Maria Elena Boschi, dovrebbe tenersi nell'ultima settimana utile prima di Natale. 'Utile' perché dopo Natale, una volta approvata la manovra economica, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dovrebbe sciogliere le Camere. Con la fine della legislatura finisce anche il lavoro in commissione banche.

Prima di Ghizzoni, verranno sentiti il presidente della Consob Giuseppe Vegas (14 dicembre) e il governatore di Bankitalia Ignazio Visco (15 dicembre). Quelle di Vegas e Visco sono le audizioni sulle quali punta il Pd per dimostrare le responsabilità della banca centrale e della vigilanza sui crack bancari degli anni scorsi. Il 18 dicembre la commissione ascolterà il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.

A quel punto sarà la volta di Ghizzoni e anche di altri esponenti finiti nella lunga lista di richieste esaminata ieri sera dall'ufficio di presidenza della commissione. Tra loro anche Mario Draghi, la commissaria europea Margrethe Vestager, l'ex ad di Veneto Banca Vincenzo Consoli, il procuratore di Treviso che indaga sul crack Michele Dalla Costa, e anche il governatore veneto della Lega Luca Zaia.

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