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Cronaca

Torturata e uccisa dalla camorra, ma i familiari di Gelsomina non hanno diritto all'indennizzo per colpa dello zio

Gennaro Giorgio / AGF
Gennaro Giorgio / AGF 

Gelsomina Verde è stata sequestrata, torturata e uccisa barbaramente per mano della camorra. Ma per l'avvocatura dello Stato e il Ministero degli Interni, i famigliari della donna, vittima nel 2004 del clan Di Lauro durante la prima faida di Scampia (Napoli), non hanno diritto l'indennizzo riservato alle vittime innocenti della criminalità. Il motivo? "Uno dei cugini di secondo grado di Michele Verde, padre di Mina, aveva avuto precedenti penali di natura associativa", scrive Fabio Postiglione sul Corriere del Mezzoggiorno.

Volevano estorcerle segreti che lei non conosceva e fu punita con la vita. Contro di lei adesso, a distanza di 13 anni dal brutale omicidio, ci si mette anche la burocrazia. L'avvocatura dello Stato e il ministero degli Interni non hanno riconosciuto alla sua famiglia l'indennizzo elargito per le vittime innocenti della criminalità, sostenendo che non ne avevano diritto.

Dopo la condanna all'ergastolo per il killer e il riconoscimento di Gelsomina come estranea a ogni logica criminale, la lunga trafila per il riconoscimento dell'indennizzo. Che, oggi, si schianta contro la burocrazia.

È successo perché uno dei cugini di secondo grado di Michele Verde, padre di Mina, aveva avuto precedenti penali di natura associativa. Un familiare che non frequentavano, che non vedevano mai, che abitava in una altro comune e che il 20 maggio del 2008 era morto. Questa parentela è stato un motivo ostativo per la concessione dell'indennità.

Ansa
Ansa 

Un altro elemento decisivo nel mancato indennizzo è il risarcimento volontario che Cosimo Di Lauro, considerato il mandante di quell'agguato, ha fatto alla famiglia di Gelsomina.

L'imputato [...] era pronto a risarcire con 300mila euro la famiglia. L'avvocato Nesta si è accertata subito che quei soldi erano di natura lecita in quanto frutto di un risarcimento che una compagnia assicurativa aveva fatto a Di Lauro jr dopo un incidente in moto. Ma la scelta, legittima e prevista dalla legge, di accettare quei soldi è stata determinante nella mancata concessione dell'indennizzo alla famiglia di Mina.

La battaglia non è ancora finita. Il 21 dicembre l'appello della famiglia Verde arriva davanti alla quinta sezione penale del giudice monocratico di Napoli.Gelsomina.

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