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Esteri

Afghanistan, attacco kamikaze in un centro culturale sciita a Kabul: almeno 40 morti

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Almeno 41 persone sono morte in un attentato suicida a Kabul. L'Isis ha firmato oggi un'altra giornata di sangue in Afghanistan quando un kamikaze, apparentemente isolato ma pesantemente armato, ha fatto irruzione a Kabul in un centro culturale islamico sciita, ospitante anche gli uffici dell'agenzia di stampa AVA, compiendo in pochi minuti una carneficina, che si è conclusa con un bilancio di 41 morti ed 84 feriti.

Un attacco che ha immediatamente cancellato il dolore e lo sgomento che, poco prima, aveva causato la notizia della morte nella provincia settentrionale di Balkh di sei pastorelli, fra gli otto ed i dieci anni, dovuta ad una mina drammaticamente scambiata per un giocattolo.

Al momento dell'attacco nel Centro culturale Tabyan, conosciuto per i suoi forti collegamenti con l'Iran, era in corso un affollato dibattito sul 38/o anniversario dell'invasione sovietica dell'Afghanistan, un appuntamento seguito da decine di studenti e studiosi.

Nel pieno dell'animata discussione, e superando quello che veniva considerato un ferreo meccanismo di sicurezza, l'attentatore suicida ha fatto all'improvviso irruzione all'interno della sala generando il terrore fra i presenti.

Testimoni oculari hanno raccontato che praticamente nessuno è potuto fuggire. L'uomo, ha prima aperto il fuoco con armi automatiche, poi ha lanciato alcune bombe a mano, e infine ha attivato l'esplosivo di cui era imbottito il suo giubbetto, causando un massacro.

Nel suo resoconto sull'attacco, il portavoce del ministero dell'Interno, Najib Danish, ha sostenuto che non si è trattato di un solo kamikaze, ma di vari, senza però fornire dettagli sulla loro sorte.

I talebani dell'Emirato islamico dell'Afghanistan, via twitter, hanno subito preso le distanze dall'attacco. E poco dopo è giunta la logica rivendicazione da parte dell'Isis, che in Afghanistan ha spesso colpito riunioni, ed anche funerali, della comunità sciita.

I seguaci del sedicente 'Califfo' Abu Bakr al-Baghdadi hanno sottolineato, attraverso la loro agenzia di stampa Amaq, che eventuali vittime giornalistiche - vi sono stati un morto e vari feriti fra i dipendenti dell'AVA - dovevano essere considerate "casuali", perché obiettivo "erano solo gli sciiti del centro culturale Tabyan".

L'attentato dell'Isis è stato condannato dal presidente Ashraf Ghani, che non ha esitato a definirlo un "crimine contro l'umanità", dall'Onu e dai vertici della missione 'Resolute Support' della Nato. Da parte sua il presidente americano Donald Trump "è stato tenuto costantemente informato sugli sviluppi dell'attacco" dal capo del suo staff, John Kelly.

Analisti locali hanno sottolineato che l'Isis, attraverso la sua filiale locale Khorasan, sta mostrando di essere in salute in Afghanistan, al punto di aver abbandonato le sue basi nella provincia orientale di Nangarhar, per operare un pò dovunque colpendo ripetutamente anche la capitale, Kabul.

Ma esso dimostra che l'Isis, con la sua filiale Khorasani considera ora l'Afghanistan un quartier generale, da dove operare dopo le sconfitte subite in Medio Oriente. Nel mese di ottobre un doppio attentato a due moschee frequentate dalla minoranza sciita, una Kabul, l'altra nella provincia di Ghor, aveva provocato oltre 60 vittime.

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