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Politica

Liberi e Uguali chiude la porta "spalancata" da Gori in Lombardia: "Non lo sosteniamo, presentiamo un nostro candidato"

ANSA
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"Non ci sono le condizioni politiche per riaprire" con il Pd: il consigliere regionale Onorio Rosati ha spiegato così che Liberi e Uguali conferma l'intenzione di presentare un proprio candidato alla presidenza della Lombardia, e quindi di non sostenere Giorgio Gori, che, dopo l'addio alla competizione di Roberto Maroni, ha ribadito che la porta al movimento guidato da Pietro Grasso è "spalancata". Mercoledì a Sesto San Giovanni (Milano) si terrà l'assemblea regionale di Leu con Grasso presente e in quell'occasione, spiega Rosati, si saprà chi è "il candidato presidente".

Secondo Rosati, l'addio di Maroni "non risolve il tema che abbiamo posto cioè di una discontinuità radicale con le politiche del centrodestra", una discontinuità che Gori, a suo dire, non garantisce. Il sindaco di Bergamo "si appella al centrosinistra che è una categoria dello spirito in questo Paese, e non della politica. Di fatto - ha aggiunto - è il Pd e in questa fase per noi è molto complicato fare un percorso di alleanze. Avevamo provato" in autunno ma loro hanno chiuso e ora "non ci sono le condizioni politiche per riaprire".

"Non ci sono motivi di divisione né politici né personali. Quindi la porta non è aperta, è spalancata". Così Giorgio Gori (Pd), dalle colonne di Democratica, aveva auspicato un accordo elettorale con Liberi e Uguali per l'elezione alla Regione Lombardia. "Credo che sarebbe una cosa difficile da spiegare agli elettori - aveva detto - il fatto che in questa regione dove abbiamo l'opportunità di voltare pagina dopo tanto tempo i percorsi siano diversi. Lo dicono anche gli elettori di Liberi e Uguali che sperano che ci sia la capacità di mettere insieme le forze anche perché non ci sono motivi di divisione né politici né personali. Quindi - aveva concluso Gori - la porta non è aperta, è spalancata".

"Dopo la decisione del Presidente Maroni, la partita della Regione Lombardia è più aperta che mai", ha scritto su Facebook il segretario del Pd Matteo Renzi, dopo il passo indietro dell'attuale presidente della Regione e la sua rinuncia alla ricandidatura. "Forse non è mai stata così alla portata del Pd e del centrosinistra, anche grazie a un candidato forte e solido come Giorgio Gori. Chi tra i lombardi che seguono questa pagina ha voglia di #faremeglio contatti Giorgio, si metta in moto, dia una mano. Saranno due mesi bellissimi, stavolta si può fare. Avanti insieme", ha concluso Renzi.

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