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Politica

La Direzione delle deroghe. Il rottamatore Renzi forza lo statuto Pd per ricandidare i 'vecchi'

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I tempi della rottamazione sono lontani ormai, si sa. Ma certo fa specie che, dopo aver debuttato sulla scena politica come rottamatore, Matteo Renzi si prepari a stabilire deroghe per ricandidare pezzi di vecchia classe dirigente Pd con alle spalle più di 15 anni in Parlamento. Ebbene sì: martedì prossimo si riunisce la direzione Dem sul programma per la campagna elettorale ma anche per approvare le deroghe per i pezzi forti della corsa verso le politiche di marzo: da Paolo Gentiloni a Marco Minniti più una lunga lista tra big e peones. Tra coloro che hanno bisogno di deroga per correre, anche Piero Fassino, sul cui nome si agita il Pd piemontese.

Lo statuto del Pd vieta la ricandidatura a chi ha alle spalle 3 mandati. Per la precisione: a chi abbia prestato servizio come deputato o senatore per 15 anni, tre legislature piene.

Gentiloni, premier uscente e carta preziosa per il governo che verrà, ha quattro legislature alle spalle. Minniti, il ministro più popolare del governo, pure ne ha 4, (3 da deputato, una da senatore). Ma la lista di coloro che hanno bisogno di una deroga per correre è lunga. Ci sono i ministri Roberta Pinotti e Dario Franceschini, ci sono Luigi Zanda, Roberto Giachetti, Ermete Realacci (tutti con quattro legislature fatte) e tanti altri. Mentre hanno già annunciato di non ricandidarsi personalità come Anna Finocchiaro o Rosi Bindi.

Deroga anche per Piero Fassino, 5 legislature da deputato alle spalle, ex sindaco di Torino sconfitto all'ultimo giro di boa dalla pentastellata Chiara Appendino, l'uomo cui quest'autunno Renzi aveva affidato il mandato di costruire il centrosinistra per le politiche. Non è andata bene, con il Pd restano rimasugli di alleati, ma Fassino sarà candidato.

L'intenzione del segretario è di farlo correre per il Senato a Torino, città dove oggi comincia la due-giorni Democratica con gli amministratori locali. Il partito piemontese è in agitazione rispetto all'idea di dover far spazio in lista a Fassino, vecchia guardia Pd risultata utile anche a Renzi. Ma "si dovranno rassegnare", dicono fonti Pd a Roma. In Piemonte sarà certamente candidato anche il segretario regionale Davide Gariglio. Ma in lista ci sarà pure Fassino.

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