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Politica

Il distacco dal blog di Grillo "può tornare utile" per conquistare i moderati. Di Maio: "Non è parricidio" (di G. Cerami)

Tony Gentile / Reuters
Tony Gentile / Reuters 

Liberi l'uno dall'altro. Beppe Grillo dal Movimento 5 Stelle e quest'ultimo dal suo co-fondatore. Almeno per ora, "dopo il voto e in futuro si vedrà", dice un parlamentare M5s, che non esclude un ritorno del leader se il nuovo corso dovesse andar male poiché i prossimi equilibri dipenderanno da come andranno le elezioni del 4 marzo. Per adesso, in campagna elettorale, va bene così e forse – ragionano ai piani alti - il distacco del blog di Beppe Grillo dal Movimento 5 Stelle e dalla Casaleggio associati, avvenuto subito dopo la scuola di formazione di Pescara, può anche tornare utile: "Chi votava M5s per Beppe Grillo continuerà a votarci, in questo modo invece sarà possibile raggiungere quell'elettorato più moderato che predilige i toni più pacati di Di Maio a quelli urlati di Grillo". Perché in fondo è l'elettorato moderato di centrodestra che i pentastellati oggi vorrebbero conquistare. Almeno questa è la speranza che risiede in questo passaggio storico: "Ha iniziato Grillo ma adesso M5s cammina sulle sue gambe, senza alcun parricidio", spiega Di Maio, ospite a Porta a Porta, allontanando l'idea di una frattura tra Davide Casaleggio e il garante, e nello stesso tempo facendosi vedere autonomo. In una parola sola "indipendente", dopo le tante accuse negli anni scorsi di essere teleguidati da un blog.

"Da oggi Grillo – dice ancora il candidato premier - ha un suo blog in cui racconterà le sue passioni, quello che ha sempre raccontato nella sua carriera, restando garante e padre nobile. Però esiste un nuovo statuto e un nuovo simbolo che contiene il nuovo sito internet". Sito gestito formalmente dall'associazione Rousseau e il cui richiamo sul blog di Grillo è relegato a una piccola icona in alto a sinistra insieme a quella della piattaforma Rousseau, a cui i parlamentari eletti dovranno dare un contributo di 300 euro. In pratica, il figlio del co-fondatore si occuperà della parte informatica e nel nuovo corso grillino si sta ben attenti a non confondere i ruoli e i piani: "Per me Davide oltre che essere un tecnico è un grande amico. Tutti insieme abbiamo portato il Movimento dove è. Non prende decisioni politiche, ci dà un supporto", sottolinea ancora Di Maio con l'aria del capo politico, figura che in passato neanche esisteva.

La campagna elettorale M5s, oltreché nelle piazze (oggi è stato pubblicato il programma che vede impegnato Alessandro Di Battista) è in tv. Lo dimostrano le apparizioni sempre più frequenti ed è attraverso il piccolo schermo che il candidato premier prova a conquistare gli elettori berlusconiani delusi. Non a caso, proprio a Porta a Porta, ha mostrato il contratto con gli italiani siglato dal leader di Forza Italia i nel 2001 nel corso di una storica puntata della trasmissione condotta da Bruno Vespa. "Nel programma del '94 c'era la Flat tax...", ricorda il vicepresidente della Camera, sottolineando che su temi come il taglio degli sprechi "noi abbiamo dato prova di credibilità". Tra i tanti annunci ("ecco i nostri tagli alle tasse) c'è quello della "no tax area fino a 10mila euro, estendibile fino ai 26mila per chi ha figli". Bisogna ricordare che l'aliquota fiscale unica è al primo posto del programma di Berlusconi. Queste invece le aliquote illustrate dal leader stellato: no tax area fino a un reddito imponibile di 10mila euro (estendibile fino ai 26mila euro per chi ha figli). Dai 10 ai 28mila euro di reddito l'aliquota scende dall'attuale 27 al 23 per cento. Fra i 28 e i 100mila euro dal 41 al 37 per cento e dal 43 al 42 percento l'aliquota per i redditi oltre i 100mila euro.

Poi un altro occhiolino agli elettori di tradizione berlusconiana e delusi: "Io non ce l'ho con i ricchi: non faremo una patrimoniale" né metteremo mano "alla tassa di successione. Io voglio governare per il 99% degli italiani, non per quell'1% di persone che si è preso le leggi ad personam". La campagna tv continuerà mercoledì "invadendo", non a caso, le reti Mediaset.

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