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Esteri

Gli Stati Uniti ancora contro Bashar al-Assad: "Usa nuove armi chimiche, Trump è pronto ad agire"

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Il regime siriano sta sviluppando e producendo nuove armi chimiche. La notizia arriva da Washington da parte di alti funzionari dell'amministrazione Trump che durante un briefing hanno mandato un chiaro avvertimento a Damasco. Un monito che arriva direttamente dalla Casa Bianca: gli Stati Uniti, se necessario, avvieranno una nuova azione militare in Siria, con una potenza di fuoco maggiore rispetto alla volta precedente.

Lo scorso aprile Trump aveva ordinato di bombardare la base aerea da dove partì l'attacco delle forze siriane che provocò una strage di civili in un villaggio (oltre 100 morti) a causa dell'uso di gas tossici e sostanze velenose. Le immagini shock che circolarono subito dopo l'accaduto, colpirono molto il presidente americano, che fino ad allora aveva mantenuto un atteggiamento più morbido nei confronti di Assad, rispetto alla linea decisa da Barack Obama.

Il mese scorso l'amministrazione statunitense ha accusato ancora una volta il governo siriano di aver avviato un nuovo attacco chimico su un'area alle porte della capitale in mano ai ribelli anti-Assad. Stavolta i civili morti sono stati almeno venti, tra cui molti bambini.

Dopo un'attenta analisi di quest'ultimo episodio, gli esperti del Pentagono hanno stabilito che la Siria starebbe producendo nuove armi più sofisticate, violando dunque l'accordo del 2013 in cui Damasco si è impegnata a distruggere il proprio arsenale chimico.

Questi nuovi ordigni caricati con gas letali - si spiega - sarebbero più potenti e soprattutto in grado di sfuggire ai controlli. E nell'amministrazione Trump cresce il sospetto che il regime siriano abbia conservato uno stock di armi letali che avrebbe dovuto invece eliminare, un'ipotesi che viene definita "altamente probabile".

Non si è fatto attendere il messaggio dallo Studio Ovale:

Gli Stati Uniti non tollereranno una nuova proliferazione di armi chimiche in Siria e "non escludono la possibilità di un'azione militare": non solo come rappresaglia, ma anche per prevenire il solo rischio che il programma siriano vada avanti e si usino ancora in futuro sostanze letali. Ma c'è un altro allarme rilanciato dagli esperti del Pentagono.

A preoccupare Trump non è solo il regime di Assad: nonostante stia sempre più retrocedendo in Siria e in Iraq, l'Isis continuerebbe a usare agenti chimici per costruire bombe al cloro o riempite del micidiale gas mostarda. Per realizzarle i militanti jihadisti ricorrerebbero a proiettili di artiglieria o a barili e involucri esplosivi "improvvisati". Una realtà quest'ultima che preoccupa anche in chiave terrorismo.

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