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Politica

"Grasso chi?". Intervista a Francesca Barra che subito attacca Leu

Tommaso Boddi via Getty Images
Tommaso Boddi via Getty Images 

Quando Francesca Barra risponde al telefono la linea è estremamente disturbata. Il vento entra prepotentemente nella cornetta: "Scusi, la richiamo". Dieci minuti dopo ha il fiatone: "Mi sono fatta di corsa tutti i sassi". La giornalista è a Matera, nel pieno della campagna elettorale. Il suo sì a Matteo Renzi a candidarsi in uno dei due collegi uninominali della Camera in Basilicata ha fatto molto discutere. Il suo matrimonio con l'attore Claudio Santamaria e le di lui simpatie nei confronti di Virginia Raggi, hanno in parte caratterizzato l'avvio della sua avventura politica. Di tutto questo accetta di parlare con Huffpost.

Partiamo da Macerata. Ha fatto discutere la scelta di Matteo Renzi di tenere i toni bassi e non promuovere nessun tipo di iniziative o manifestazione in città.

Condivido la posizione del segretario, che ha agito così per non dare fiato alle trombe di chi vuole speculare sul dolore, e ha tranquillamente ignorato altri episodi efferati di cronaca. Strumentalizzare questo tipo di situazioni è sempre sbagliato. Una politica che soffia sulla paura e sul terrore ha in questi anni sempre inasprito gli animi, senza risolvere i veri problemi legati alla sicurezza.

Su questo, il ministro Marco Minniti ha legato le pallottole di Luca Traini alla sua politica anti sbarchi. In molti vi hanno letto posizioni assimilabili a quelle della Lega.

Gli italiani non devono dimenticare che a sottoscrivere il trattato di Dublino è stato Silvio Berlusconi. È una post verità attribuire le responsabilità della situazione attuale al Partito democratico. Detto questo che serva un controllo degli sbarchi e una maggiore responsabilizzazione dell'Europa ci trova tutti d'accordo

Facciamo un passo indietro. Ci racconta come è nata la sua candidatura? Chi glie l'ha proposto, dove era, come ha reagito?

Me lo ricordo perfettamente. Ero a casa mia sul divano, mi ha chiamata Renzi e mi ha chiesto se mi andava di farlo, di correre in un collegio difficilissimo. Ho detto sì subito, senza esitazione. In quel momento ho capito che per me, che ho sempre raccontato e promosso la Basilicata, mi sono spesa in prima fila sul referendum contro le trivelle, era un modo per incidere sul serio per la mia regione.

Cosa le ha detto suo marito, Claudio Santamaria?

È stata la prima persona con cui ho parlato, come d'altronde sarebbe successo in tutte le famiglie. Lui sa che per me era la realizzazione di un sogno. Mi ha incoraggiata, senza però esprimere un giudizio sul partito, o un'indicazione di voto su di esso.

Il punto, senza nascondersi dietro un dito, è che lui ha sostenuto la candidatura di Virginia Raggi a Roma. E in generale non è mai stato un gran simpatizzante del Pd.

Guardi, appena è uscita la notizia il mio e il suo cellulare hanno iniziato a squillare. Volevano tutti sapere per chi avrebbe votato "il grillino" Santamaria. Quello che è successo poi con il video che ha fatto è incredibile. Lui ha semplicemente detto che vota me perché sceglieva la persona, non il partito. Ma Beppe Grillo con i Vaffa day ha legittimato gli italiani a comportarsi in maniera violenta sui social. Pensiamo al "cosa fareste in macchina a Laura Boldrini", o al più recente "italiani rincoglioniti" di Alessandro Di Battista. Ma anche alla Lega di Matteo Salvini.

Lui starà con lei in campagna elettorale? Salirà sui suoi palchi?

Guardi, per screditarci hanno detto di tutto. A Propaganda hanno mandato il suo video accostandolo alla proposta che mi hanno fatto di partecipare all'Isola dei Famosi. Senza minimamente dire che io quella proposta l'ho rifiutata. Quasi a farci passare per una coppia di sciocchi. Detto questo Claudio in questi giorni sta con me a Matera, e quando potrà mi seguirà come un marito segue una moglie, anche se a breve inizierà le riprese di un film. D'altra parte anche io quando posso vado sotto i suoi palchi, o sui suoi set. Ma tutto qui, non farà eventi di campagna elettorale.

Lei sta a Matera. Com'è la campagna elettorale sul territorio? Parteciperà anche a eventi nazionali, l'abbiamo vista per esempio all'Eliseo a Roma, alla presentazione dei candidati con Renzi?

Qui da noi la campagna elettorale è molto diversa da quella nazionale. E infatti sto dicendo di no a tante interviste televisive che mi propongono. Qui è tutto basato sui rapporti umani. Noi parliamo di web e di consenso sulla rete, ma qui è tutta un'altra cosa. Le persone hanno bisogno di sentirti, di vederti, e quindi faccio quello che ho sempre fatto. Usciamo dalla rete e torniamo umani, andiamo a conoscere la gente.

Ecco, una cosa che non le si può imputare è di non essere una candidata del territorio. L'esatto contrario di quel che è successo a Maria Elena Boschi, paracadutata a Bolzano.

Sono decisioni del segretario e dinamiche del partito, che non posso giudicare. Da parte mia, io sono candidata senza paracadute in uno dei collegi più difficili d'Italia. E sa perché non ho voluto un paracadute?

Mi dica.

Perché io credo nel mio territorio, e ho fiducia nel mio popolo. E per me non avrebbe senso sedermi in Parlamento se non a partire da qui, con una scelta coerente al mio percorso.

Però accusano Renzi di aver composto le liste solo con i fedelissimi. E mettono anche lei nel mucchio.

Io mi considero una fedelissima della Basilicata, e Renzi lo sa. Per esempio, sul referendum anti trivelle ci ho messo la faccia, mi sono spesa contro da giornalista libera e indipendente. Lo sa benissimo che in me non trova uno yesman, ma una voce critica.

Non si definirebbe renziana?

Mi definirei una voce libera in un partito in cui credo.

A proposito di giornalisti in politica. Che ne pensa dei tanti candidati in tutti i principali schieramenti?

Che sono un valore aggiunto, non una diminutio. Marco Travaglio ha scritto che l'unico vantaggio delle loro candidature è che non li dovrà più chiamare colleghi. Ma il percorso personale e il bagaglio che si portano dietro non può essere ignorato.

Secondo i sondaggi però lei non ce la farà.

Spero che tutte le persone che incontro cercheranno di confrontarsi e informarsi. Come facciamo a lasciare questa terra a chi è solo sempre contro, a chi dice sempre no? O nelle mani dei leghisti che il Mezzogiorno non l'hanno mai voluto vedere nemmeno con il binocolo? Per questo mi piace la campagna elettorale del Pd, su cose concrete e realizzabili, non su impossibili redditi di cittadinanza.

Uno dei temi a lei cari è quello dell'odio in rete. Sarà su questo tema la sua prima proposta di legge?

Sì, riguarderà il cyberbullismo, le fake news e l'impunità. Proporrò un equivalente del Daspo degli stadi, il Daso, l'interdizione dai social per chi commette reato. Se legittimiamo l'impunità sui social, poi la legittimiamo anche in altri settori. Al contrario: diffami qualcuno? Sei fuori.

Si è molto parlato recentemente degli hacker che hanno colpito sia il Pd che il Movimento 5 stelle.

La messa in sicurezza dei dati è molto importante. Purtroppo non è il primo caso, nelle varie campagne elettorali. Ma non ci vedo complotti o mandanti politici.

Se dovesse attaccare un singolo punto fra le proposte dei suoi avversari?

La mia campagna si basa su istruzione, sanità e infrastrutture per la difesa del territorio. Ma ho molto a cuore il tema delle donne, e dei diritti delle donne in famiglia e sul lavoro. Per questo trovo inaccettabile la proposta di Giorgia Meloni di asili nido aperti fino a tarda sera, un'idea che dà ragione a quelle di Vittorio Feltri. Lei dice tanto di difendere la natalità e la famiglia. Ma di che famiglia parla se non se ne valorizza il tempo, con adeguate politiche per il sostegno alle madri che lavorano?

Le dico un nome di un politico, lei mi risponde con un aggettivo. Renzi.

Concreto.

Boschi.

Preparata.

Di Maio.

Cantastorie.

Berlusconi.

Mistificatore.

Salvini.

Televenditore.

Meloni.

Sobillatrice.

Grasso.

Chi?

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