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Politica

Minacciato dalla mafia e rimosso dalla politica. Giuseppe Antoci: "Perché tanta fretta di mandarmi via?"

ANSA
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Minacciato da Cosa Nostra, ma vittima dello spoil system adottato dal governatore siciliano Nello Musumeci. È stato rimosso dall'incarico il presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, il cui mandato sarebbe scaduto il prossimo ottobre. Antoci, che il 18 maggio 2016 subì un attentato (qualcuno sparò contro la sua auto e il presidente del Parco ne uscì illeso grazie alla blindatura della vettura e all'intervento della scorta), ringrazia chi gli è stato vicino in questi anni e, sarcasticamente, ringrazia anche il presidente della Regione siciliana: "Attraverso la mia rimozione e il relativo commissariamento del Parco, mi ha fatto comprendere, in maniera inequivocabile, da quale parte sta. Nonostante tutto indietro non si torna, la strada è ormai tracciata".

Molto legato all'ex governatore Rosario Crocetta, che lo nominò alla presidenza del Parco, per Antoci si parlava di una sua candidatura alle politiche nelle fila del Pd; non è accaduto né per lui né per Crocetta.

Intervistato da Radio1, Antoci si domanda: "Perché questa fretta con un presidente che scade tra sei mesi? A chi si doveva dare il segnale subito in maniera così urgente?". Ed ancora: "Qualcuno ieri sera ha brindato, certamente non hanno brindato le persone perbene. Musumeci non sta certamente dalla mia parte; è lo Stato in Sicilia e lo Stato non deve pensare alle appartenenze politiche. Per prima cosa lo Stato deve tutelare le persone come me. È un fatto politico che ovviamente dà un segnale forte e chiaro a certi ambienti".

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