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Politica

Maurizio Buccarella: "3mila euro al mese non mi bastavano per fare il parlamentare"

Elisabetta Villa via Getty Images
Elisabetta Villa via Getty Images 

"Quello che è accaduto è che, nel tempo, mi sono reso conto che quella regola riguardante i nostri compensi, che pure avevo accettato inizialmente, non si dimostrava adeguata alle esigenze di chi appartiene ad una categoria professionale, come la mia, che, a fronte di costi e responsabilità che permangono nel corso del mandato parlamentare, non consente una sospensione dell'attività per un così lungo periodo senza conseguenze". Lo scrive Maurizio Buccarella, il parlamentare uscente dei Cinque Stelle finito nello scandalo rimborsopoli e accusato di aver revocato i bonifici destinati al movimento.

"A fronte dell'impegno che ho profuso nell'attività parlamentare ed ai sacrifici che imponevo a me, alla mia famiglia, al mio lavoro per sette giorni alla settimana, i poco più di 3mila euro mensili netti che i parlamentari M5S si sono attribuiti come retribuzione effettiva, non mi avrebbero permesso, alla mia età, di tornare alla mia vita, nel mio studio professionale - dopo uno stacco di cinque anni senza alcun 'paracadute' o vantaggio acquisito per i contatti professionali- con una accettabile serenità" prosegue.

"Innanzitutto voglio scusarmi con gli attivisti, i colleghi portavoce e candidati del M5S per la difficoltà in cui, per i noti fatti anche a me addebitabili, li sto costringendo in questo momento politicamente delicato - aggiunge - Poi vorrei dare una spiegazione del perché il tutto è successo, iniziando col far sapere, in primis, che in quei 23 milioni e passa di euro accumulati dai parlamentari del M5S sul fondo di garanzia con i nostri tagli di indennità e rimborsi, ci sono anche più di 100.000 euro di mia provenienza".

"Se fossi una persona che semplicemente cede alla tentazione dell'avidità o della sete di denaro, già alla fine del 2013 avrei avuto sul piatto d'argento la possibilità di uscire polemicamente e giustificatamente dal M5S (e tenermi quindi soldi in quantità ben maggiore a quella che risulta da me non donata sul fondo) con l'ottimo argomento del trattamento a me riservato dal Blog in occasione del famoso emendamento sull'abrogazione del reato di clandestinità -prosegue Buccarella -. Ma abbozzai, controllando il mio orgoglio, comprendendo le ragioni comunicative della faccenda che poi si chiuse bene con la votazione online concordata con il compianto Gianroberto Casaleggio".

"Senza ipocrisia, tutto questo naturalmente non giustifica i miei errori e la violazione del patto di fiducia con i miei colleghi e gli iscritti e sono pronto ad accettare le determinazioni del Collegio dei Probiviri e anche se non sarò più uno dei protagonisti del progetto di cambiamento del M5S, continuo a crederci ed a sperare che possa diventare realtà" concldue.

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