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Politica

La gaffe del "ministro" M5S all'Istruzione: "La Buona Scuola? Va migliorata". Poi cambia versione: "È tutta da buttare"

Gaffe del candidato ministro dell'Istruzione M5S Salvatore Giuliano. Intervenuto a L'aria che tira insieme a Luigi Di Maio che lo ha presentato agli elettori, Giuliano ha dichiarato di non voler abolire la Buona Scuola, riforma fatta dal Governo Renzi, ma di volerla "superare e migliorare". "La buona scuola va superata e migliorata. Non abolita? Sui precari bisogna continuare ad assorbire tanti docenti", ha detto il candidato ministro M5S dell'Istruzione.

Sul punto è intervenuto anche Di Maio: "Noi dobbiamo superare le criticità della Buona Scuola che non investe risorse nell'edilizia scolastica. Bisogna - ha detto - riportare al centro lo studente". Ma l'uscita di Giuliano non è passata inosservata, tant'è che poco dopo è arrivata una precisazione dallo stesso candidato: "La buona scuola è un provvedimento disastroso, che ha distrutto la vita di migliaia di insegnanti. Le mie parole sono state strumentalizzate". "Buona Scuola? Tutta da buttare e da riscrivere da capo. Alle assunzioni fatte, e che restano, ne faremo altre. Ci tengo a far sapere inoltre che mi sono dimesso dal sindacato ANP il giorno successivo alla dichiarazione avvenuta in un convegno, dove ANP utilizzava il termine "docente contrastivo" con riferimento ai docenti contrari alla buona scuola. Non scioperai in occasione dello sciopero del 5 maggio contro la 107 poiché coincideva con le prove invalsi. Insieme a tanti docenti e dirigenti sostenemmo che la 107 andava superata". Insomma una marcia indietro tutta.

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Ma quello sulla Buona Scuola non è l'unico apprezzamento fatto da un candidato ministro M5S al Pd o alle sue riforme. Per dire, l'apprezzamento fatto da Alessandra Pesce, ospite mercoledì a Tagadà su La7 insieme al leader M5S, del ministro uscente dell'Agricoltura Maurizio Martina e candidata a sostituirlo in un ipotetico governo grillino ha fatto calare il gelo nello studio, presente sempre Di Maio. "Secondo me è stato un buon ministro. Ha introdotto delle innovazioni nel settore", ha risposto così Pesce alla domanda su cosa ne pensasse dell'operato del ministro Martina.

Infine è il turno del ministro al Tesoro nel possibile esecutivo Di Maio. Andrea Roventini, professore associato alla Scuola Superiore di Pisa Sant'Anna, ha fatto sua una battaglia che da tempo viene portata avanti dal Pd a guida Matteo Renzi, quella sulla modifica del Fiscal Compact: "Il debito va tenuto sotto controllo, ma è ora di rilanciare la crescita. In ogni caso si possono fare tagli mirati alla spesa realizzando il piano Cottarelli e tagliando agevolazioni fiscali improduttive", ha detto Roventini al Sole 24 Ore. Una considerazione, nell'intervista, anche sul parametro del 3% deficit/pil che "è un feticcio. Va rispettato ma in maniera flessibile. Dialogheremo con gli altri paesi per cambiare il fiscal compact".

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