Scegli di capire.

Gedi Smile Abbonati
Inserti
Ancora su HuffPost
Guest
Tutte le sezioni

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Politica

Matteo Salvini cementa la coalizione: "Non cambio squadra". Incontro ad Arcore con Silvio Berlusconi

[[ge:#ge_oldMediumId:huffingtonpost:16043:16011]]

L'idea da consegnare ad elettori ed alleati è quella di un partito che vuole governare. Ma la strategia è quella dell'attesa. Intanto va ad Arcore per incontrare Silvio Berlusconi. Ambienti del Carroccio definiscono l'incontro "molto cordiale".

Temporeggia Matteo Salvini davanti ai giornalisti che nella sala stampa di via Bellerio cercano di strappargli qualche previsione sul prossimo governo. Perché, scandisce più volte per aggirare risposte che al momento non ci sono e con di fronte una realtà in cui nessuno ha la maggioranza, "ci rivediamo qua a scrutini chiusi", quando la coalizione di centrodestra, "la squadra più vicina ad essere maggioranza, lavorerà" per diventarlo. Come, non si sa, ma nell'attesa qualche certezza c'è.

La prima. Nessun accordo con i Cinque Stelle, bollato come suggestione nata nelle redazioni dei giornali, perché la differenza tra il Carroccio e il Movimento è netta e va marcata fin da subito: da una parte ci sono "loro", che "hanno cambiato idea troppe volte" e dall'altra c'è un "noi" che rivendica la volontà "di governare con il programma del centrodestra". Un centrodestra dove a dare le carte ormai, forte del suo 18 percento e del clamoroso sorpasso su Forza Italia, è lui.

Di qui, la seconda certezza: il candidato premier della coalizione, "come da accordi", si chiama Matteo Salvini. Punto. Berlusconi e Meloni? "Non li ho ancora sentiti, lo farò breve".

Infine, terza e ultima certezza: "Niente esecutivi di scopo o governi-minestrone".

Salvini è impeccabile nel conficcare paletti sulla strada verso il 23 marzo, così come è abile nel fingere di non sapere che la maggioranza per guidare il Paese il centrodestra non ce l'ha. Tornare al voto al più presto possibile dunque? Salvini non nega, ma nemmeno si sbilancia. Anche se "ci sono ancora milioni di italiani che non credono in niente e nessuno" e vanno intercettati. Tacciono anche i suoi: bocche cucite, al momento, sulle prossime mosse.

Ma c'è ancora un po' di tempo per tirare le somme, mentre oggi è il momento di godersi il sole che splende sul quartier generale di via Bellerio. Il momento - quello sì - di disegnare una linea di governo (o di opposizione) da leader "orgogliosamente populista": un'Europa diversa che "tenga conto delle autonomie" e dei nazionalismi, un "sistema di moneta unica destinato a finire", la fine "della precarietà causata da Renzi e dall'Unione Europea a colpi di spread e di barconi".

Mentre recita come un rosario i numeri "straordinari" rastrellati nei collegi "da Nord a Sud", Salvini è raggiante. A circondarlo, oltre a decine di microfoni che quasi gli nascondono il volto, ci sono i fedelissimi, quelli che hanno creduto nella svolta nazionalista e sovranista del partito, alla faccia dei gufi nordisti con i quali, senza mai far riferimenti espliciti, si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Il giubbotto verde di Calderoli si staglia nelle sala dove, un po' nascosto, spunta Mario Borghezio.

Festeggiamenti pacati e veloci, anche perché fra poco arriva Attilio Fontana per attendere i risultati delle regionali in Lombardia. Dove il centrodestra vince con un candidato della Lega. Anche se, ironia della sorte, non si chiama Roberto Maroni.

VIDEO - "Euro è e rimane una scelta sbagliata. Lavoreremo per cambiare i Trattati"

[[ge:#ge_oldMediumId:huffingtonpost:16042:16010]]
I commenti dei lettori
Suggerisci una correzione