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Politica

Cecile Kyenge: "Toni Iwobi? Mario Balotelli ha ragione a indignarsi"

Agf/Ansa
Agf/Ansa 

"Mario Balotelli non ha attaccato Toni Iwobi. Si è indignato, questo sì, probabilmente della contraddizione che emerge da questo fatto in generale". In un'intervista a Europa Today, Cecile Kyenge commenta l'elezione del senatore della Lega e la successiva diatriba con il calciatore del Milan. L'eurodeputata Pd si è complimentata con Iwobi, ma constata una contraddizione negli slogan portati avanti sui palchi del Carroccio e le sue origini africane.

Si legge su Europa Today:

In un'immagine postata da Iwobi compaiano quest'ultimo e Salvini con indosso una maglia che inneggia all'esclusione, con il messaggio "Stop invasione". Se ci pensate un attimo, quel messaggio, a chi si rivolge? Alle persone che stanno arrivando in Italia o a chi ci vive già? Comunque la mettano, è un messaggio che suscita indignazione. Dopo averci detto che non possono esistere degli italiani neri, la Lega si presenta e certifica il fatto che ve ne siano e che devono essere rappresentati in Parlamento. E' probabilmente questa la contraddizione che ha fatto sbottare il campione calciatore, facendogli dire che è una vergogna.

Nonostante le premesse, Kyenge ritiene positiva la notizia di questa elezione, un segnale a favore di un'Italia dell'inclusione e delle diversità, per la quale lei si batte da tempo. Tuttavia il suo insediamento a Palazzo Madama non rende a suo parere il partito di Salvini meno ostile alla questione migranti.

"Che Toni Iwobi provenga dalla Lega è un problema per lui stesso e non per me. Deve essere stato molto coraggioso e devoto nel sentire i suoi leader esprimersi nel modo in cui lo fanno contro gli immigrati. Anche lui si è spesso mostrato perfettamente allineato sulla loro linea d'esclusione. Spero che il suo nuovo status di senatore lo porterà ad esprimersi sul tema immigrazione con cognizione di causa. Che la Lega sia un partito razzista non ci piove. Non è che adesso che hanno espresso un senatore d'origine africana hanno smesso di essere un partito xenofobo. La loro affermazione nelle urne è molto preoccupante per la tenuta democratica e per la coesione sociale nel Paese".

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