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Economia

"Il reddito di cittadinanza si finanzia da solo". Pasquale Tridico fissa 5 priorità per lavoro e welfare

NurPhoto via Getty Images
NurPhoto via Getty Images 

Reddito di cittadinanza, investimenti pubblici, salario minimo orario, patto di produttività, riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario. Sono queste le cinque priorità che Pasquale Tridico, indicato da Luigi Di Maio come ministro del Lavoro e del Welfare del suo Governo, descrive sul Blog delle Stelle.

Alla base del nostro declino economico non ci sono solo le politiche di austerità ma anche la precarizzazione del posto di lavoro.

Secondo il professor Tridico, la flessibilità avviata dal pacchetto Treu del 1997 e proseguita fino al Jobs act di Renzi si è trasformata in precarizzazione del lavoro, mentre i salari restano fermi all'accordo del 1993. Il motivo, spiega, è semplice:

"Se il lavoro flessibile costa poco, dato che il lavoratore perde diritti e quote salari, l'impresa rinuncerà agli investimenti ad alto contenuto di capitale, all'innovazione e quindi anche alla formazione di lavoratori qualificati con più alti salari. Verrà azionata la leva della competitività salariale piuttosto che quella della innovazione e del capitale umano costoso e qualificato. Avremo frequenti casi di sotto-mansionamento, e giovani laureati costretti a svolgere lavori meno qualificati con più bassi salari. Avremo anche casi di emigrazione qualificata e "fughe di cervelli" all'estero. A perderci sarà tutto il Paese, impantanato in un contesto produttivo poco dinamico e a basso valore aggiunto".

Ne derivano, prosegue Tridico, 5 priorità che rimettano al centro la qualità del posto di lavoro, gli investimenti in settori avanzati e la formazione.

In primo luogo il reddito di cittadinanza, per riportare "almeno 1 milione di persone che attualmente non cercano lavoro ma sarebbero disponibili a lavorare (i cosiddetti 'inattivi' e scoraggiati) alla ricerca del lavoro", al fine di "rivedere al rialzo l'output gap, cioè la distanza tra il Pil potenziale dell'Italia e quello effettivo". Costa 17 miliardi complessivi, compresi i 2,1 miliardi per rafforzare i centri per l'impiego, e "potrebbe quindi finanziarsi interamente grazie ai suoi effetti sul tasso di partecipazione della forza lavoro".

Leggi anche: Reddito di Cittadinanza: cosa è, a chi spetta e come funziona. 4 cose da sapere

In secondo luogo, "gli investimenti produttivi dello Stato nei settori a più alto ritorno occupazionale, senza i quali il reddito di cittadinanza sarebbe una misura monca, poiché non potrebbe offrire ai beneficiari il lavoro di qualità che abbiamo in mente. L'idea è di destinare almeno il 34% di questi investimenti nel Sud Italia". Sul lato degli investimenti privati "va ricordata anche la Banca pubblica di investimento, che erogherà credito a tassi agevolati a micro, piccole e medie imprese".

In terzo luogo il "salario minimo orario" per "sradicare sfruttamento e precarietà".

In quarto luogo un "Patto di Produttività programmato tra lavoratori, governo e imprese", al fine di "rilanciare salari, produttività e investimenti, soprattutto in quei settori in cui decideremo di intervenire selettivamente con la riduzione del cuneo fiscale".

In quinto luogo la sfida della "robotizzazione" che va "gestita politicamente. Il primo passo in questo senso - spiega Tridico - sarà la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, in modo da aumentare l'occupazione e di incentivare la riorganizzazione produttiva delle imprese".

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