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Stefano Esposito, senatore del PD, ha spiegato il lavoro della Commissione Antimafia, di cui è parte, durato mesi, ma che si è acceso per tutti solo quando è stato ascoltato Andrea Agnelli. Ecco quanto riportato da Tuttosport: "La relazione ha anche aiutato a fare giustizia delle tante sciocchezze e strumentalizzazioni di cui era stata oggetto la Juventus da parte dei media che hanno associato spesso a sproposito il club alla Ndrangheta. Il problema delle mafie nel calcio è purtroppo un problema diffuso, nessuno può considerarsi immune, perché questo mondo è o impreparato o addirittura colluso. Le mafie sono entrate dal basso, dai club delle serie minori che hanno addirittura acquisito per conquistare consenso sociale e accreditarsi sul territorio, poi salendo verso la Serie A, la malavita organizzata ha fiutato il business e ha deciso di metterci le mani. La Juventus è stata oggetto di sciacallaggio e cecchinaggio mediatico, nella relazione invece ne esce come una società che ha preso consapevolezza del problema e che comunque ha un meccanismo di sicurezza all’interno del suo stadio che dovrebbe diventare lo standard".

LE SOCIETA' - "Se le società aiutano le forze dell’ordine a individuare i soggetti che commettono reati negli stadi, non devono essere punite. Si deve incentivare l’utilizzo di sistemi come quello dello stadio juventino, che peraltro costano meno di un promettente Primavera calciatore e sono quindi un investimento che qualcunque società può e dovrebbe affrontare".