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La Juventus, come ogni altra big europea, guarda con grande interesse al mercato cinese, mercato nel quale i colori bianconeri stanno penetrando con incredibile successo. La Juve, infatti, è la squadra italiana più popolare nel paese, più di Milan e Inter che al contrario della Juventus possono godere di proprietà straniere più avvezze al mercato asiatico in generale e a quello cinese in particolare. Sono tante le strategie che il club bianconero ha attuato negli anni per promuovere il marchio in uno dei paesi in cui il calcio si sta diffondendo con maggior velocità e non è detto che lo sviluppo del marchio Juve in Cina non possa avere anche delle ripercussioni sull’organizzazione interna della società.

SQUALIFICA AGNELLI – In queste settimane il titolo in borsa della Juventus sta vivendo un periodo di crescita nonostante la squalifica per un anno del presidente Agnelli. Come abbiamo già avuto modo di analizzare, il mercato risponde in maniera positiva a stimoli di cambiamento, stimoli che nascono da decisione come quelle che hanno toccato il numero uno bianconero. La borsa, di fatto, non è ancora certa che Agnelli resterà in carica nei prossimi mesi e gli investitori guardano al titolo Juve con grande interesse tanto che tra giovedì e venerdì il titolo bianconero ha toccato quota 0,8, in ribasso rispetto al picco massimo toccato nel 2001 (1,35), ma comunque uno dei punti più alti toccati in borsa negli ultimi mesi.

UN OCCHIO ALLA CINA – Nei mesi scorsi avevamo anche parlato della possibilità del lancio di un’OPA (Offerta Pubblica di Acquisto)che avrebbe permesso ad EXOR (che detiene il 63% delle quote) di acquistare direttamente o tramite fondi a sé collegati, il restante 37% del club ad un prezzo maggiorato del 30% rispetto a quello indicato da Piazza Affari.  Secondo questo scenario, una volta raggiunto il 91%, Exor potrebbe decidere di togliere dal mercato il titolo, rendendo quindi bloccato qualsiasi titolo di investimento non proprio. Con Exor detentrice tra il 91 e il 100% delle quote, ecco che si potrebbe poi procedere al Delisting (l'uscita dal mercato): la Juve avrebbe in tal caso la valutazione che la proprietà riterrà più opportuna e non quella imposta dal mercato. Su queste basi sarà possibile cercare e individuare nuovi investitori, che acquisteranno come da prassi sempre ad un prezzo maggiorato di circa il 30%: arabi, americani ma anche, appunto cinesi.

LA STRATEGIA – In questi anni il marchio Juventus ha acquistato sempre più valore sul mercato cinese tanto da, appunto, diventare la squadra italiana più popolare del paese. Sono tanti infatti i progetti bianconeri che hanno l’obiettivo di far conoscere il proprio marchio ad una fetta sempre più grande di pubblico. Negli anni la Juve ha giocato due supercoppe a Pechino e Shanghai per non parlare delle scuole calcio create sul territorio che al momento sono ben 22. Colossi e-commerce come Tmall e Alibaba, poi, vendono prodotti ufficiali bianconeri ed il club ha recentemente attivato parternship commerciali in Asia con Ganten Water (leader della produzione di acqua naturale in Cina) ma anche con Costa Crociere che anche grazie alla Juve è ‘sbarcata’ in Cina. Le strategie del mercato bianconero, insomma, sono sempre più rivolte verso l’Asia e chissà che un giorno l’influenza cinese non si possa anche ampliare ai ruoli di comando del club. La borsa e il mercato ci stanno già pensando….