“San Francesco d’Assisi, innanzi al Crocifisso, ebbe l’incarico di riparare la Chiesa”. Ha esordito così Lucia Scilanga, presidente del Lions club Cirò Krimisa, nell’introdurre il service “Un dono per la vita”, svoltosi a Cirò, nella bella serata del 2 marzo scorso.
Come è noto, il Santo d’Italia, dopo avere effettivamente lavorato alla ristrutturazione di due chiese allora cadenti, comprese che la missione che gli era stata affidata dal Signore non aveva a che fare con la muratura ma con la riedificazione morale e spirituale della comunità ecclesiale.
In questo modo, la serata del 2 marzo, così carica di emozioni e di forti impulsi ai cuori ed alle menti dei presenti, ha spiegato la presidente del club, deve leggersi come ulteriore sviluppo di un’attività lionistica intesa a concorrere ad una ritessitura delle ragioni più vere della convivenza sociale. La stessa Scilanga ha rilevato come sia stato importante incontrare la serena tenacia dei propositi e delle azioni concrete dell’associazione “Giulia Marinello-Amore senza fine”, testimonianza di come l’istinto umano e la ragione siano in grado di andare anche oltre il dolore assoluto. Il ricordo di Giulia parte da lontano, infatti, seguendo un itinerario quasi nascosto, ma ben presente nelle coscienze dei Lions, che hanno visitato il Reparto U.O.C. di Neonatologia T.I.N. dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Crotone, già nell’ottobre scorso, in occasione di una donazione da parte del club.
In un singolare quanto visibile raccordo tra i due momenti del convegno, la presidente del Lions club Cirò Krimisa ha posto l’accento sulla valenza della struttura ospedaliera, esplicata attraverso i suoi protagonisti, il direttore Antonio Belcastro, appassionato cardiologo neonatologo, serena espressione di grandi capacità tecniche, organizzative e di innovazione, il pediatra Enzo Poerio, che ha sublima il sapere professionale con un’appassionata e proficua ricerca storica e culturale a tutto tondo, e la dott.ssa Ornella D’Oppido, coordinatrice Infermieristica e Responsabile Banca del latte “Ecuba”, che, con concretezza propriamente femminile assicura l’efficacia dell’azione del Reparto, il quale rappresenta un’eccellenza professionale del territorio, insieme alla specifica iniziativa della Banca del latte umano donato “Ecuba”.
Questo service nel service nasce dalla volontà di coniugare, come ha specificato il presidente del service, Enzo Poerio, il gesto d’amore della donazione del latte umano, alimento indispensabile per salvare le vite di neonati prematuri, e l’amore infinito che emana dall’associazione Giulia Marinello, nata il 14 febbraio, data in cui si celebra l’amore sotto ogni suo aspetto, e promossa da mamma Stefania e papà Nicodemo, per manifestare ogni giorno l’amore senza fine per la piccola Giulia, tenendo vivo il suo ricordo, in nome di tutti i piccoli guerrieri bisognosi di cure oncologiche, e per questo costretti a recarsi in altre regioni, dove devono affrontare situazioni di notevole difficoltà, soprattutto economiche, poiché la regione non sovvenziona tutte le cure fuori dal territorio. L’associazione, rappresentata oltre che dai genitori di Giulia, da Raffaella Aiello e Roberta Astorino, rispettivamente vice presidente e segretaria dell’Associazione, opera tramite raccolte fondi e vendite solidali, offrendo supporto economico nella ricerca delle malattie oncologiche e cercando di addolcire la degenza dei piccoli malati, che spesso non possono contare sulla presenza di uno o di entrambi i genitori, ed offre aiuto a quanti vivono queste situazioni di sofferenza (il 7 aprile sarà presente in piazza Diaz a Cirò Marina per la vendita solidale di uova di Pasqua). Il grande sogno è proprio quello di costruire una casa di accoglienza a Roma, per ospitare le famiglie dei piccoli malati e sostenerle nel duro percorso che dovranno affrontare, e dunque la vendita di ogni uovo o di ogni libro “La Principessa guerriera”, fiaba dedicata a Giulia, rappresenterà un mattoncino per contribuire alla realizzazione di questo sogno.
E di un altro sogno realizzato ci ha raccontato il dottor Belcastro che ha descritto7 con orgoglio un reparto che ha rischiato di scomparire pochi anni or sono, quando la neonatologia rischiava di essere accorpata alla pediatria impedendo a tanti neonati bisognosi di usufruire della terapia intensiva. Il trasferimento dei nati prematuri presso altri ospedali avrebbe provocato enormi difficoltà logistiche ed economiche alle famiglie poiché la permanenza di un neonato prematuro in terapia intensiva può durare fino a due o tre mesi. Attualmente l’indice di mortalità nell’ospedale di Crotone è invece bassissimo. Nel 2017 è stato pari a zero, grazie anche agli sforzi del personale sottoposto ad una formazione mirata ed all’avanguardia. Un reparto quasi misconosciuto che dopo la sua rifondazione prosegue un percorso di umanizzazione nelle cure, adeguandosi agli standard europei con risorse umane e tecnologiche di altissimo livello. E proprio dal 2004 la banca del latte umano donato rappresenta il fiore all’occhiello del reparto poiché nel centro-sud sono presenti soltanto altre due banche del latte presso l’ospedale di Bari e di Cosenza. Il Latte Materno è un alimento unico e inimitabile, importantissimo nella nutrizione dei neonati, specialmente se prematuri. Il latte umano donato viene selezionato, raccolto e conservato nella Banca del Latte Umano Donato, “Ecuba”, dal nome della nutrice omerica per eccellenza, situata nell’U.O.C. Neonatologia – T.I.N. dell’Ospedale “San Giovanni di Dio” di Crotone. La qualità infettivologica e nutrizionale del latte umano di Banca è garantita sia da un’accurata selezione delle mamme donatrici, sempre sottoposte a controllo medico ed a screening infettivoligici, sia dal fatto che tutte le fasi operative della Banca sono conformi ai principi dell’HACCP, che rispondono al sistema di sicurezza dell’U.E per il controllo preventivo sulla produzione alimentare. La donazione del latte umano è protetta da anonimato, perché la donazione è questo: un gesto altruistico silenzioso.
La divulgazione è importante, lo ha ribadito il sindaco di Cirò, Francesco Paletta, che ha concesso la Sala consiliare per dare la giusta autorevolezza alla iniziativa, incaricando le associazioni presenti di farsi portavoce per propagare le cose belle e le grandi risorse della nostra terra.
Lo hanno ribadito anche i grandi Lions che ci hanno accompagnato in questo bellissimo viaggio alla scoperta della donazione, gesto che risponde alla richiesta d’amore nelle sue diverse forme, che ci perviene dal mondo circostante, come ha specificato il presidente della Zona 23, Pietro Zungrone, e di cui i Lions, i Cavalieri della Luce, si fanno portatori. Perché noi dobbiamo accorrere dove c’è un bisogno, ha concluso il presidente della VII Circoscrizione, Felice Raso Costabile, ringraziando i presenti con la promessa di sostenere e divulgare gli intenti della donazione e le attività dell’associazione per avere reciprocità di toni proprio con l’azione lionistica di volontariato e di servizio.