PORTO RECANATI – Per gli esteti di una città “linda e pinda” che insorsero quando vennero affissi in alcune vie della città dei cartelli indicatori di dove trovare sesso e dove logoterritoriodroga, non andrà giù nemmeno il logo (provocatorio) che la neo nata associazione “Riprendiamoci il territorio” ha lanciato: una prostituta che ammicca il cliente sotto un lampione circondato da un ammasso di rifiuti e sull'altro lato un “fattone” in piena estasi.

Prostituzione, rispetto dell'ambiente, spacci, tre temi caldi a Porto Recanati.

Sotto il cartello “riprendiamoci il territorio” l’associazione nata nella zona sud di Porto Recanati, fondata dal giovane Ciro Guerrieri, non solo per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni a contrastare i fenomeni malavitosi che gravitano tra viale Europa e viale della Repubblica, fino a Lido delle Nazioni, senza dimenticare via Salvo D’Acquisto e santa Maria in Potenza, arre su cui gravitano River e Hotel House, complessi al centro delle attività del malaffare.

Un impegno anche nella salvaguardia dell’ambiente con particolare riferimento a Pineta, laghetti Volpini.

Nata in sordina, sono bastati due comunicati ed alcuni passaggi sul TG3, a rendergli gli onori della ribalta ed entrare subito in polemica con l’amministrazione comunale.
E da Palazzo Volpini subito però è arrivato un segnale con la realizzazione della nuova illuminazione in viale della Repubblica, tale da garantire maggiore visibilità e di conseguenza sicurezza.