PORTO RECANATI – Quando il tramonto cede il passo ad una pallida luna piena che si staglia sopra l’Hotel House e la casa colonica dive da due giorni si lavora ininterrottamente per portare alla luce tutti i resti possibili, arriva una signora con un fiore in mano e lo attacca ad una delle transenne che delimitano l’area dove lavorano VVF e Polizia Scientifica della Questura di Macerata.DSCF1909

Da poche ore il Procuratore della Repubblica Giorgio ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio ed occultamento di cadavere.

Ci vorrà del tempo per dare un nome (o dei nomi, c’è il giallo delle ulne) a quei resti e la signora Nilva Mazzieri di Numana prega non siano di Cameyi che lei conosceva in quanto da volontaria della Caritas Diocesana portava generi alimentari alla famiglia che era stata segnalata dai servizi sociali. Spesso si intratteneva in quella casa di Tavernelle anche per parlare con la mamma di Cameyi di cui dice “era una ragazzina fenomenale, allegra, spigliata, buona e brava, aveva appena 15 anni e doveva fare l’esame di terza media”.

Prima di andarsene la signora Nilva lancia una medaglietta con l’effige della Madonna nel prospicente campo di grano e rivela che Cameyi era stata promessa sposa ma non voleva tornare nel suo paese.

“Protegga chiunque sia in quel pozzo e quanti stanno lavorando per dare un nome a quei resti”, dice la donna.

Ma con l’andare avanti dei ritrovamenti la pista che quei resti non possano essere solo di Cameyi viene avvalorata dal ritrovamento di ossa di almeno due persone anche se il materiale sinora repertato non arriva a comporre completamente due individui.DSCF1916

Per l’esame del DNA, sempre che i reperti rinvenuti siano utilizzabili per la comparazione passato tanto tempo in quel pozzo, necessita un tempo di almeno due settimane.

Nel vicino Hotel House, il luogo dove venne immortalata dalle telecamere Cameyi prima di sparire, difficile ottenere qualche riscontro, soprattutto nella comunità bengalese, della sua presenza, tantomeno ricordano il fidanzato 20enne, Monir Kazi.

Mentre alle piane di Santa Maria in Potenza proseguivano gli scavi (interrotti per la notte) ad Ancona si vivono momenti delicati di tensione in casa di Fatema Begum, la madre della giovane 15enne di cui si presume possano essere parte dei resti rinvenuti.

Innalza una preghiera ad Allah perché quella non sia sua figlia e circondata dall’affetto di molte persone cerca di vivere questi momenti con maggiore lucidità emotiva.
Sul piano delle indagini relative all’epoca, era il 2010, il fidanzato venne indagato per sottrazione di minore, poi il fascicolo archiviato. Monir Kazi non è più in Italia.