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Terrorismo, l’attentatore di Marsiglia viveva ad Aprilia

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Ha vissuto ad Aprilia per un lungo periodo, almeno due anni stando a quanto ricostruito, l’attentatore che domenica ha ucciso due donne alla stazione di Marsiglia.
Aprilia quindi come punto di riferimento per alcuni dei terroristi dell’Isis? Questa inquietante ipotesi si sta facendo largo dopo che è stato scoperto che anche, l’uomo di orgine tunisina che domenica ha ucciso due donne alla stazione di Marsiglia, ha vissuto a lungo ad Aprilia insieme alla moglie. Così come Anis Amri, anche lui tunisino, autore della strage del mercatino di Natale a Berlino e poi ucciso a Milano.
Ahmed Hanachi, trent’anni, era stato fermato dalla polizia francese solo il giorno prima, a Lione, con l’accusa di taccheggio e di aver partecipato ad alcune rapine, ma era stato immediatamente rilasciato per mancanza di prove.
Domenica ha ucciso le due donne al grido, ormai consueto, di “Allah u akbar”. L’uomo è stato ucciso dalla polizia francese, che ha riferito che il tunisino portava indosso un altro coltello.
Da ricerche eseguite dagli investigatori, si è scoperto che l’uomo usava utilizzare nomi falsi: ben 7 le identità associate a lui, una per ogni volta che era stato arrestato sempre per reati minori, mai per terrorismo.
Da quanto ricostruito dalla polizia francese, Ahmed Hanachi si era sposato nel 2008 con una donna italiana e si era trasferito ad Aprilia nel 2009, dove è stato fino al 2017. Proprio ad Aprilia aveva ricevuto un permesso di soggiorno per l’Italia, poi scaduto lo scorso gennaio e mai rinnovato.
La sua strada si “incrocia” quindi con quella di Anis Amri, l’attentatore di Berlino, che aveva vissuto a Campoverde per un breve periodo, nel 2015.

ATTENTATO IN FRANCIA: DUE LE VITTIME

Il killer ha attaccato alcuni passanti con un coltello nella stazione Saint-Charles a Marsiglia. Vittime dell’assalitore  due cugine di 17 e 20 anni. Le due ragazze sarebbero state una sgozzata, l’altra pugnalata al torace. L’assalitore è poi stato ucciso dai militari, aveva indosso un altro coltello. L’Isis ha rivendicato l’attacco, affermando che l’assalitore è uno dei suoi “soldati”. La rivendicazione è arrivata attraverso il suo organo di propaganda, Amaq.

Il killer era noto alla polizia per precedenti reati di diritto comune. Scippi e traffico di stupefacenti erano i reati nel passato criminale del terrorista di Marsiglia. Non risulta che sia stato schedato come potenziale terrorista o radicalizzato, anche se la sua pericolosità è dimostrata dal fatto che fosse stato individuato con 7 identità diverse in vari paesi del Maghreb.

 

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