Inchiesta Sma Campania: E’ un terremoto politico

 

Coinvolti esponenti della maggioranza e dell’opposizione

Roberto De Luca, figlio del Governatore della Campania Vincenzo De Luca   e attuale assessore al Bilancio del Comune di Salerno, sarebbe  stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli.  Nelle ultime ore lo studio di Roberto De Luca è stato perquisiti dagli agenti della polizia giudiziaria. Nell’inchiesta sono coinvolti altri politici. Perquisiti gli uffici del consigliere regionale campano di Fratelli d’Italia, Luciano Passariello e della Sma Campania, società in house della Regione Campania impegnata nel contrasto agli incendi boschivi. Le indagini dei magistrati napoletani sono partite dal materiale raccolto in un’inchiesta giornalistica della testata online Fanpage sugli appalti nel settore del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti in Campania, durata circa 6 mesi e che sarà pubblicata nei prossimi giorni. Sono stati iscritti nel registro degli indagati, per atto dovuto, anche il direttore di Fanpage Francesco Piccinini e il giornalista Sacha Biazzo. Per il figlio di De Luca, secondo quanto riportato da diversi quotidiani, l’ipotesi di reato sarebbe di corruzione.

Per oltre sei mesi, il direttore di Fanpage.it Francesco Piccinini, il videoreporter Sacha Biazzo e l’ex boss pentito di camorra Nunzio Perrella,  si sono camuffati da imprenditori del settore rifiuti  infiltrandosi negli uffici di Sma facendo proposte con le micro-telecamere nascoste. I tre finti imprenditori  avrebbero filmato la disponibilità da parte di personaggi di ambienti politici e mafiosi a concedere appalti e favore  in cambio di tangenti. Secondo quanto rivelato da Fanpage.it che nella giornata di oggi dovrebbe iniziare a pubblicare i video, sarebbero entrati in contatto anche con “camorristi che chiedevano 30 mila euro per ogni camion di rifiuti da smaltire”.

Solidarietà ai giornalisti di Fanpage.it dalla Federazione nazionale della Stampa e dal Sindacato unitario giornalisti Campania. La Fnsi guidata da Raffaele Lorusso e il Sugc, segretario Claudio Silvestri, in una nota congiunta ricordano che la redazione di Fanpage.it è stata perquisita e due giornalisti risultano indagati per corruzione e traffico di rifiuti. Questo perché “i colleghi sono stati protagonisti di una inchiesta nella quale sono riusciti a documentare il traffico di rifiuti illeciti e i collegamenti tra camorra e politica grazie ai quali lo smaltimento delle sostanze tossiche avveniva senza alcun controllo provocando disastri ambientali”.La Procura era stata informata già dal direttore, Francesco Piccinini, di quanto era stato documentato, spiegano la Federazione nazionale stampa italiana e il Sindacato unitario giornalisti Campania. “Mettere i giornalisti sotto inchiesta e perquisire una redazione non possono essere considerati ‘un atto dovuto’, soprattutto perché sono in gioco la libertà di informare e la tutela delle fonti dei cronisti, la cui segretezza non può essere messa in alcun modo a repentaglio”. Sindacato unitario dei giornalisti della Campania e Federazione nazionale della Stampa italiana esprimono solidarietà ai colleghi di cui “difenderanno in ogni sede il diritto di fare il loro lavoro nell’interesse dei cittadini ad essere informati”.

                                                                                                                       Ciro Crescentini

 

 

 

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