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martedì, Maggio 7, 2024

Casamicciola al voto: da Arnaldo un cavallo che sa di Troia. L’ennesimo

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Ida Trofa | L’area politica che si richiama alle posizioni dell’ex sindaco Arnaldo Ferrandino, dopo ampio ed approfondito dibattito, ha dato mandato ad una commissione trattante per intraprendere in vista delle prossime elezioni amministrative di maggio 2019 una seria e proficua trattativa con partiti politici, liste civiche e forze dell’associazionismo del territorio, per costituire una coalizione ampia e vincente che affronti la grave crisi politica, economica, sociale, morale e soprattutto d’ identità del nostro Paese severamente colpito dal terremoto del 21.08.2017”
Misterioso il senso, ignoto il segreto eppure questa è la nota ufficiale, non firmata ma da attribuirsi evidentemente a “supporter e consiglieri comunali” del gruppo “Arnaldiano”. Quelli dell’ex sindaco Ferrandino che torna alla carica in vista del voto di maggio. Terremotati, pseudoterremotati, starlette e sirenetti sismici dell’ultima ora.
Stante così la situazione, ogni tentativo lodevole di creare un’alternativa valida al governo in carica, fallirà miseramente.
Arnaldo non tira più e, cosa ancora peggiore, non tirano neppure più le sue sterili fissazioni portare ora questo ora l’altro personaggio di cui politicamente si invaghisce perdutamente.
Di questi esempi ne è piena la storia.
Non tira più la sua logica, al massimo tira qualche cachisso!
Non tira più il Santino che puntualmente a Casamicciola ci si issa sulle spalle in processione per il paese, supportato dal gotha, dalla summa della borghesia e dai sinistrorsi benpensanti che parlano. Lasciatevelo dire da chi lo ha sperimentato sulla sua pelle, del buono ed onesto soggetto da portare alla guida del paese.
Non è capace di farlo, non sa creare consensi, solo fissazioni e duetti squallidi in termini di effetti che hanno sul paese e sulla comunità.
Distrugge ogni slancio capace di posseder un seppur minimo seme di bontà. Provate a chiudere a Frallicciardi o a Caterina Buono…
Potremo portarvi innumerevoli esempi. Ma sarà la storia a parlare per noi.
“Una seria e proficua trattativa con partiti politici, liste civiche e forze”, ovvero se non cita direttamente Luigi Mennella che pure si è detto disponibile al dialogo con Arnaldo, non esclude e fa dunque ampio riferimento all’amministrazione guidata da Giovan Battista Castagna e quindi a sindaco, consiglieri ed assessori e soprattutto al vice sindaco Giuseppe Silvitelli a cui molti, senza chiedere nulla in cambio, vorrebbero votarsi per un posto in prima fila. Il governo cosiddetto della salute pubblica.
Bocciato già in partenza, anche questo dai più. Aprire all’attuale maggioranza o almeno ad una parte di essa è una scelta che non sarebbe condivisa all’unanimità dallo zoccolo duro della coalizione, così come quella di provare a tirarsi dentro anche il gruppo che fa capo all’altro esponente della minoranza, l’architetto Mennella.
La verità, stando alle indiscrezioni di chi va a vantarsi in giro, sarebbe quella di presentar e poi all’ultima un candidato di quel coacervo di millantatori messo su sotto lo stemma del terremoto per sostenere gli affari e le imprese di famiglia, sedere ai tavoli istituzionali sine titulo e fare, mo ci vuole, carriera. I nomi son almeno due e rappresenterebbero entrambi i sessi. Appena quarantenni, uno in carriera e l’altro con Contributo di Autonoma sistemazione e alloggio in casa propria, uno Focolarino, l’altro Scaldabagno.
Quindi, se esiste ancora una logica, il già sindaco casamicciolese starebbe aprendo al dialogo con persone che sono finanche eticamente deprecabili (lo ha detto lui riferendosi ai venditori di Banane): non proprio il massimo della vita, in quanto a coerenza. Almeno il “venditore di banane” lavora e non vive a spese della comunità. E l’assenza totale di coerenza siamo stati in grado di apprenderla seguendo le vicende legate al terremoto.
Ma poi c’è un altro aspetto da rimarcare. Ovvero, per quale motivo l’attuale maggioranza dovrebbe sentire la necessità di condividere una corrispondenza di amorosi sensi con chi attualmente siede tra i banchi dell’opposizione?
Ovvio, la lotta interna per la candidatura a sindaco al momento dibattuta tra il sindaco uscente Castagna e proprio il vice Silvitelli che con Senese avrebbe anche accarezzato l’idea di qualche sponda.
Le riflessioni potrebbero anche non essere finite qui.
Ma detta cosi è persino inutile sprecare inchiostro e dare visibilità ai personaggi approfondendo una nota che in verità ha il sapore della resa, il gusto macabro di chi gioca a prendere in giro la gente. E con questi chiari di luna non è porto il massino. Il gruppo politico in questione lascia intendere di dover per forza aprire al ragionamento ed alla condivisione e da che mondo è mondo questo succede sempre quando non si riesce ad aggregare o non si hanno numeri e nomi a sufficienza. Insomma, l’impressione è che sia tutta tuffa per mascherare l’assenza di progetti.
La realtà non è, e non può essere, un ologramma.
L’inganno sui “numerini” è praticabile solo fino a quando le misure restano sulla dimensione virtuale che questo la gente di Arnaldo, sceglie sistematicamente. Ma quando l’apparenza si cala nella concretezza del territorio, dei bisogni della gente, della realtà oltre le chiacchiere, le chat e i selfie, tutto si complica e si svela.
Arnaldo Ferrandino sta tenendo in ostaggio chi gli ha dato un’alternativa quando era scomparso dalla scena, chi lo ha sostenuto sempre e comunque nella sua incapacità, al contrario, di sostenere il suo gruppo, di fare gruppo e riscrivere la storia della sua miserevole carriera politica. Una carriera che, ahi noi, ha avuto effetti nefasti sul paese. Il grido di aiuto lanciato ad una non meglio precisata società civile, alla politica è una specie di ectoplasma e l’idea di una commissione trattante che schedi e valuti i candidati ha il sapore dei rastrellamenti di Adolf Hitler. La marcia di avvicinamento alla dissoluzione della nostra democrazia rappresentativa procede a tappe forzate. E le cacate a cui assistiamo a Casamicciola ne danno il senso ineluttabile. Tanto da rendere la provocazione lanciata sei mesi fa da un comico, da Beppe Grillo – sostituire le libere elezioni con il sorteggio dei parlamentari – uno sbocco logico. La tappa più recente, il metodo della commissione trattante con la quale Arnaldo vuole schedare i suoi candidati, schiacciando il sistema democratico, la libera iniziativa pone un disgustoso senso di onnipotenza che va oltre le istituzioni che si intravede tra le righe di una nota che neppure la Scottex userebbe per confezionare i suoi prodotti a basso costo .
Intanto è chiaro, come sempre quando si parla di Arnaldo: C’è un fantasma che si aggira tra le strade e le case terremotate, chiedendo vendetta. È quello di Abramo De Siano. Il solo stratega ancora in circolazione che dopo essere passato alla storia per i suoi alti tradimenti tenta di prendersi la sua rivincita. Se c’è qualcuno che, nel 2019, rischia di oscurare il percorso elettorale è sicuramente lui. Le premesse ci sono tutte.

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