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Mafia: la Cassazione conferma condanne per 36 del clan della Noce

Redazione

Mafia: la Cassazione conferma condanne per 36 del clan della Noce

Gio, 26/10/2017 - 11:31

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PALERMO – Il pizzo lo pagava anche Nino u ballerino, il notissimo ristoratore di corso Finocchiaro Aprile, che vende pane con la milza, tipica specialita’ gastronomica dello street food palermitano. Ed era un pizzo particolare, perche’ Antonino Buffa era costretto ad affrontare i costi della retta per il figlio di Fabio Chiovaro, che frequentava una scuola religiosa esclusiva. Ora Chiovaro e altri 35 imputati vengono tutti condannati dalla Cassazione, che ha respinto in blocco i ricorsi presentati dai difensori: una mazzata, per il clan della Noce, i cui componenti vengono condannati a poco meno di tre secoli di carcere. E’ l’epilogo dell’operazione Atropos dell’ottobre 2012 e solo per Carlo Castagna c’e’ una minima correzione della pena, sei mesi in meno per un errore di calcolo. Per il resto solo conferme della sentenza della seconda sezione della Corte d’appello, risalente al 16 maggio dell’anno scorso, in abbreviato: senza gli sconti di un terzo, le pene sarebbero state di quattro secoli e mezzo.
L’impianto accusatorio ha dunque retto in una indagine che era assurta agli onori delle cronache per via dell’estorsione imposta alla Magnolia Production, che girava un film per la tv proprio sul tema della mafia: “Il segreto dell’acqua”, con Riccardo Scamarcio. I responsabili dell’azienda avevano pero’ denunciato tutto.

 La condanna piu’ elevata non e’ toccata a Chiovaro, reggente del mandamento, che dovra’ scontare 14 anni e mezzo (erano stati 16 e mezzo davanti al Gup), ne’ al suo successore, Renzo Lo Nigro, che ne ha avuti 10 e mezzo: col meccanismo della continuazione, che unisce altre due precedenti condanne assieme a quella inflitta dalla Cassazione, la pena piu’ alta tocca a Francesco Picone: 21 anni e 8 mesi complessivi. Carlo Castagna, ha avuto 12 anni e 2 mesi; Vincenzo Tumminia 11 anni, Felisiano Tognetti 10, Tommaso Tognetti 11 e 6 mesi. Otto anni e 10 mesi per Giuseppe Sammaritano, 8 e 4 mesi per Santino Chiovaro, Gaspare Bonura 9 e 2 mesi, 8 anni e 8 mesi a Gaetano e Tommaso Castagna, 9 anni a Marcello Argento. Saverio D’Amico ha avuto 6 anni e 6 mesi, Giuseppe Di Benedetto 5, Girolamo Albanese e Santo Pitarresi 5 anni, 9 mesi e 10 giorni, Giuseppe Bonura 4 anni e 4 mesi. Condannati pure Gaetano Maranzano e Salvatore Seidita, che hanno avuto 12 anni ciascuno; Giovanni Matina, 10 anni; Domenico Spica, Umberto Maltese, Giovanni Guddo e Giacomo Nicolo’ Sciarratta, 8 anni e 6 mesi ciascuno; Cosimo Michele Sciarabba, Antonino Bonura e Giuseppe Antonio Enea, 8 anni a testa.
Sono di due anni le condanne rimediate da Vincenzo Acone, Giuseppa Mirabella e Vincenzo Landolina, mentre Umberto Sammaritano, Vincenzo Toscano, Alessandro Guddo, Giacomo Abbate e Salvatore D’Amico hanno avuto un anno e 8 mesi ciascuno.

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