L’80% circa dei Rom vive al di sotto della soglia di rischio di poverta’ (nella Ue il tasso e’ al 17%). Uno su tre ha un alloggio privo di acqua corrente. Un bambino o adolescente Rom su tre appartiene a una famiglia in un cui un membro si e’ coricato affamato almeno una volta nel corso del mese precedente. Il 50% dei Rom tra i 6 e i 24 anni non e’ scolarizzato. E’ quanto emerge dal report dell’Agenzia Ue per i Diritti fondamentali, diretta a Vienna da Michael O’Flaherty. Lo studio si basa su 7.947 interviste individuali a Rom, che ha raccolto informazioni su 33.875 persone. La soglia di poverta’ e’ pari al 60% del reddito medio dopo i trasferimenti sociali. Solo il 30% dei Rom ha un lavoro retribuito (nella Ue il tasso e’ del 70%). Il 34% e’ disoccupato e il 17% svolge lavoro domestico.
I Neet tra i 16 e i 24 anni sono il 63% contro un tasso medio nella Ue del 12%. Il 68% dei ragazzi Rom tra 18 e i 24 anni abbandona prematuramente la scuola. Nel 2016 il 19% dei Rom ha vissuto in un’abitazione con infiltrazioni dal tetto, pareti o pavimenti con muffa oppure con infissi di porte e finestre marci. Il 30% ha vissuto in alloggi senza acqua corrente. Il 46% in alloggi senza gabinetto, doccia o bagno interni. Il 24% dei Rom vive in ambienti dove c’e’ inquinamento o sporcizia. Negli ultimi 12 mesi il 26% dei Rom ritiene di avere subito una discriminazione, prevalentemente per quanto riguarda la ricerca di un impiego e l’uso dei servizi pubblici e privati. Non denunciare gli episodi di discriminazione resta una pratica comune fra i Rom.
