Sgarbi quotidiani

Chi sconfessa Salvini dimentica Bergoglio

Chi sconfessa Salvini dimentica Bergoglio

Difficile leggere un'affermazione più blasfema di quella pronunciata dall'arcivescovo di Milano, Mario Delpini («Ai comizi si parli di politica») per sconfessare Salvini che ha esibito, in piazza del Duomo, il Vangelo e un rosario.

Non è piaciuto l'accostamento tra lotta politica e religione. Eppure Papa Francesco fa politica e nessuno lo invita a occuparsi solo delle anime, perché i cittadini italiani sono cristiani e i cristiani sono cittadini italiani. La Lega, in particolare, esalta e tutela le «identità», che sono tradizioni, costumi, valori spirituali cristiani, in un mondo sotto l'attacco del fondamentalismo islamico, che sulla religione fonda la propria azione terroristica. Mai come in questi anni vi sono stati preti uccisi nelle chiese, suore stuprate nei conventi. E l'arcivescovo di Milano pretende che la politica non rivendichi radici cristiane! Anche i fatti lo contraddicono: mentre Delpini sconfessa Salvini, il più grande edificio civile di Roma, il Colosseo, viene colorato di rosso contro la persecuzione dei cristiani: «Il Colosseo si tinge del loro sangue».

La nostra Costituzione non è estranea ai valori religiosi. L'articolo 19 ricorda che «tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda ed esercitarne in privato o in pubblico il culto». Come ha fatto Salvini, con i suoi elettori in piazza Duomo a Milano.

Non davanti a una moschea.

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