Cronache

Migranti, 120 dispersi in mare. Ed è scontro Ong-Guardia costiera

Il gommone affonda al largo della Libia. Tre superstiti. Sea Watch attacca: "Roma si rifiuta di dare informazioni"

Migranti, 120 dispersi in mare. Ed è scontro Ong-Guardia costiera

Su quel gommone c'erano 120 migranti, è il primo naufragio del 2019 nelle acque al largo della Libia. Ieri sera un elicottero della Marina Italiana è intervenuto per trarre in salvo i superstiti, ma per gli altri non c'è stato molto da fare. Poche ore dopo, si è scatenata la polemica sulle politiche migratorie, la chiusura dei porti e il ruolo delle Ong nel Mediterraneo. Come c'era da attendersi.

"Ci hanno raccontato che su quel gommone, partito dalla Libia la notte di giovedì 17, c'erano circa 120 persone", spiega all'Adnkronos Flavio Di Giacomo, il portavoce Oim in Italia che ha interrogato i sopravvissuti. "Dopo 10-11 ore di navigazione il gommone ha cominciato a sgonfiarsi ed affondare. Le persone sono cadute in mare e sono affogate". I naufraghi sarebbero rimasti tre ore a galla prima dell'intervento dell'elicottero della Marina italiana.

Il salvataggio

Il salvataggio è avvenuto a 50km a Nord-Est di Tripoli. Uno dei tre migranti era in acqua, gli altri due su una zattera di soccorso lanciata poco prima. Trasportati d'urgenza a Lampedusa dalla nave Duilio, sono stati sottoposti alle cure del poliambulatorio dove sono arrivati in ipotermia. Immediata le accuse alle politiche dei "porti chiusi". Sea Watch grida: "Le persone rischiano di affogare in un Mediterraneo svuotato da navi di soccorso. Nessun programma EU di salvataggio in mare, Open Arms bloccata in Spagna, Sea Eye in cerca di un porto per cambio equipaggio". La replica di Salvini non si fa attendere: "Sarà una coincidenza che da tre giorni c'è una nave di una Ong che gira davanti alle coste della Libia e in questi giorni gli scafisti tornano a far partire barchini e gommoni che si sgonfiano?". E ancora: "Queste 117 persone sono morte perché le ho messe io sul gommone mezzo sgonfio? O forse perché i trafficanti sono convinti che i loro soldi li guadagnano perché tanto qualcuno poi li recupera in mare?".

Lo scontro Ong-Guardia costiera

Ma cosa è successo veramente? Tutto inizia nel pomeriggio quando un velivolo militare italiano avvista un gommone "in fase di affondamento" con circa 20 persone a bordo. Il P 72 del 41° Stormo di Sigonella lancia in mare due zattere salvataggio "tipo Coastal" e informa le autorità. Nell'immediato, dal cacciatorpediniere Caio Duilio decolla un elicottero SH 90 che, in due distinte missioni, salva i tre naufraghi in ipotermia.

Questa la cronaca. Nel frattempo, però, è Sea Watch a sollevare le polemiche. Ieri sera l'Ong scriveva che "di ritorno da un volo di ricognizione" il velivolo "Moonbird" ha "intercettato via radio un avvistamento da parte di un velivolo italiano di un gommone parzialmente affondato". Secondo le informazioni di Sea Watch, un "mercantile" si trovava "nelle vicinanze" ma "non risulta intervento". Solo un'ora dopo l'Ong twittava di nuovo: "Roma rifiuta di dare informazioni: comunica che la Libia è responsabile per il caso; tuttavia la comunicazione con gli ufficiali libici risulta impossibile". A quel punto, sono circa le 19.34, "non avendo informazioni" sul soccorso in corso, la Sea Watch 3 decide di virare rotta "verso la posizione del naufragio".

Diversa però la posizione della Guardia Costiera italiana. In una nota, la Marina fa sapere che ieri pomeriggio "acquisita la notizia di un gommone semi-sommerso con migranti a bordo" ha "immediatamente verificato che la Guardia costiera libica fosse a conoscenza dell'evento in corso all'interno della sua area di responsabilità Sar, assicurando alla stessa la massima collaborazione". La nota della Guardia costiera è una replica a quanto riferito dalla Sea Watch a cui la Marina ha "comunicato che la loro disponibilità" di intervento "sarebbe stata offerta alla Guardia costiera libica, quale Autorità coordinatrice dell'evento". Tutto secondo le regole Sar.

Secondo l'Ong, però, nella posizione del naufragio non ci sarebbe stato "nessuno". "Nel buio della notte - scrivono - abbiamo rinvenuto solo 2 zattere lanciate ore prima da un aereo della Marina Militare".

Ricostruzione anche questa, però, smentita dalla Guardia Costiera, secondo cui "una nave mercantile dirottata dai libici, giunta in zona, ha effettuato un'attività di ricerca non trovando alcuna traccia del gommone".

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