Cronaca locale

L'imam che insegna a picchiare le mogli, il caso arriva in Regione

Testo di Beccalossi, firma tutto il centrodestra: "No a quegli ospiti, intervenga il Comune"

L'imam che insegna a picchiare le mogli, il caso arriva in Regione

Controllare gli ospiti dell'evento, evitare che possano intervenire integralisti o fautori di idee incompatibili con lo stato di diritto.

È quanto chiede una mozione presentata ieri in Consiglio regionale da Viviana Beccalossi e firmata da tutto il centrodestra, a proposito dell'imam che il 20-21 sarà protagonista di un grande evento politico-benefico organizzato a Milano da «Islamic relief».

Il caso è stato sollevato dal Giornale, nei giorni scorsi, quando sono stati resi noti gli ospiti di quello che gli organizzatori hanno definito «l'evento più atteso dell'anno». Fra loro Jasem Al Mutawa, di cui si può vedere on line un'intervista televisiva inquietante: una dissertazione sulle percosse alle mogli. Nel video l'imam individua i casi in cui tale metodo educativo deve essere considerato lecito. «Insegna che la moglie non va picchiata con bastoni pesanti, ma con mano leggera, per farle capire chi comanda» ha spiegato interpellato dal Giornale Lorenzo Vidino, fra i massimi esperti di estremismo islamico. E anche gli altri ospiti, a dire il vero, non sono più rassicuranti. Uno, Abdel Mourou, come ha spiegato Vidino «è il leader spirituale di Al Nahda, sostanzialmente la versione tunisina dei Fratelli Musulmani» e un terzo, Rajab Zaki è «l'imam della moschea di Finsbury Park, considerato l'epicentro dei Fratelli Musulmani inglesi». Questo parterre di predicatori, ovviamente, non è passato inosservato. È intervenuto l'assessore regionale leghista Pietro Foroni, che ha sollevato il tema delle moschee milanesi. «Nella nostra Milano un convegno con l'imam che insegna sul web come picchiare le donne: vi sembra accettabile?» chiede Fabio Altitonante, sottosegretario e coordinatore comunale di Fi. E la artefice della legge lombarda sulle moschee, Viviana Beccalossi, ex assessore al Territorio e oggi consigliera regionale, ha voluto sollevare con urgenza la questione in Consiglio regionale. Lo ha fatto con una mozione che sarà discussa martedì e ieri è stata firmata da tutti i consiglieri di centrodestra in aula, una trentina circa, compresi i capigruppo di Lega e Forza Italia, Roberto Anelli e Gianluca Comazzi, oltre al «centrista» Luca Del Gobbo. «Si ritiene inammissibile - si legge - che a Milano, proprio mentre si sta da mesi svolgendo un dibattito anche molto aspro sulla presenza dei luoghi di culto islamici, con la comprovata presenza sul territorio di spazi in assoluto contrasto con le norme urbanistiche e di sicurezza, si possa accettare di assistere a una manifestazione (...) che veda nel suo programma la presenza di personaggi che possano diffondere idee in palese contrasto con la Costituzione italiana». «In Lombardia - prosegue il documento - negli ultimi anni, sono già numerosi i casi riguardanti imam e predicatori segnalati alle forze dell'ordine ed espulsi per incitazione alla violenza e al terrorismo». La mozione impegna presidente e giunta «ad attivare tutti gli strumenti possibili, a partire da un'interlocuzione con il Comune di Milano e l'organizzazione dell'evento, per evitare che possano avere possibilità di intervenire i citati ospiti». Inoltre il documento impegna l'esecutivo regionale a «prevedere, per quanto di competenza, un'interlocuzione puntuale con la prefettura e le forze dell'ordine per assicurare un pieno controllo del programma e soprattutto degli ospiti della manifestazione, con particolare attenzione alla presenza di oratori con comprovate posizioni vicine al radicalismo islamico e con idee incompatibili con le leggi dello Stato». «Una mozione doverosa - spiega Beccalossi - per cercare di impedire che una manifestazione con migliaia di persone diventi la tribuna per predicatori dell'odio e personaggi legati alla visione più estrema dell'Islam. Non è tollerabile che la città più moderna d'Italia ospiti un evento apparentemente benefico e poi sbandieri sul suo programma come ospiti di livello internazionale personaggi che danno lezioni su come tenere sottomesse le donne a suon di botte.

Mi auguro un pronto passo indietro da parte degli organizzatori stessi».

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