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Filippine, rischio rinascita dell'estremismo islamico a Mindanao

Nel sud delle Filippine l'estremismo islamico è profondamente radicato e i suoi sostenitori sono impegnati a reclutare giovani. Tali ingaggi, secondo il cardinale Orlando Beltran Quevedo, subiranno un’accelerazione se la Bangsamoro Basic Law fallirà

Filippine, rischio rinascita dell'estremismo islamico a Mindanao

Il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte, nei prossimi giorni, dovrebbe firmare una legge per la creazione di una nuova regione musulmana nella parte meridionale del paese ma si teme la rinascita dell'estremismo islamico a Mindanao e, per tale motivo, si sono riaccese le polemiche.

Il Congresso filippino dovrebbe concludere la prossima settimana la bozza finale di una proposta di legge che faciliterà la creazione di una nuova regione autonoma musulmana a Mindanao. Il disegno di legge delinea l'autorità nella regione ripartendo la competenza dei poteri tra il governo centrale e il governo di Bangsamoro.

La Bangsamoro Basic Law, così verrà chiamata la legge, è una delle disposizioni di un accordo di pace firmato nel 2014 dal governo filippino e dai ribelle del Milf, il Moro Islamic Liberation Front.

L'accordo di pace mira a porre fine a quasi 50 anni di conflitto nelle Filippine meridionali, scontro che è già costato migliaia di vite. Il prossimo 17 luglio una commissione bicamerale del Congresso si riunirà per approvare la versione finale della legge proposta e inoltrarla al presidente Rodrigo Duterte.

Ma il settantanovenne cardinale Orlando Beltran Quevedo, arcivescovo metropolita di Cotabato, ha invitato i legislatori a valutare le conseguenze di una legge che potrebbe allontanarsi dall'essenza della lotta del popolo Moro.

"Una buona legge sarà un antidoto alla radicalizzazione islamica", ha detto Quevedo, che è stato creato cardinale, nel concistoro del 22 febbraio 2014, da Papa Francesco. Il cardinale ha avvertito che se la legge non affronterà le "ingiustizie storiche" contro il popolo Moro, alimenterà solo il radicalismo.

"Nelle vostre mani c'è la storia, nelle vostre mani c'è la pace", ha detto il cardinale riferendosi ai membri del Congresso. "Non si dovrebbe sprecare l'opportunità di portare la pace definitiva nel sud" del Paese asiatico. "Se non si rendono conto di questa opportunità, sarà triste non solo per il Bangsamoro ma anche tutte le Filippine", ha aggiunto.

A Mindanao l'estremismo islamico è profondamente radicato e i suoi sostenitori sono impegnati a reclutare giovani. Tali ingaggi, secondo il cardinale, subiranno un’accelerazione se la legge proposta fallirà. Negli anni, violenti conflitti hanno interessato diverse regioni di Mindanao.

Nel marzo 2000, l’allora presidente Estrada, dopo che il il Moro Islamic Liberation Front aveva compiuto una serie di attacchi terroristici contro edifici governativi, civili e stranieri, aveva dichiarato una "All Out War" contro il Milf.

Nel dicembre 2009, l’allora presidente Gloria Macapagal Arroyo aveva posto Maguindanao sotto uno stato di legge marziale in seguito al massacro omonimo.

Lo scorso maggio 2017, l’attuale presidente Rodrigo Duterte ha dichiarato la legge marziale sull'intero gruppo di isole di Mindanao in seguito all'assedio della città di Marawi da parte del gruppo terrorista islamico che ha causato l’uccisione di migliaia di civili.

L'Islam si è diffuso in questa porzione delle Filippine già a partire dal 14° secolo, per lo più tramite mercanti musulmani provenienti dalla parte occidentale dell'arcipelago malese. Poi, come al solito, si tentò di diffonderlo con la forza nelle zone lontane dalla costa.

Adesso lo si vorrebbe estendere a tutta l’isola di Mindanao.

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