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La marina americana nel Mar Nero: a caccia dei sottomarini russi

Tre piattaforme da ricognizione statunitensi sono state inviate simultaneamente nel Mar Nero monitorando un particolare settore da Sebastopoli a Novorossiysk

La marina americana nel Mar Nero: a caccia dei sottomarini russi

Nelle ultime 24 ore tre piattaforme da ricognizione statunitensi sono state inviate simultaneamente nel Mar Nero. Confrontando i tracciati e le informazioni non crittografate che provengono dai siti commerciali gratuiti come PlaneRadar e ItaMilRadar, appare evidente che le piattaforme statunitensi fossero alla ricerca di qualcosa. Quel profilo di volo è certamente mirato, con prevalenza data alla ricerca subacquea. Tali informazioni non crittografate provengono dai siti commerciali gratuiti che monitorano in tempo reale il traffico aereo con foto e dettagli delle missioni pubblicate sui social. Il profilo di volo per i velivoli militari in missione imporrebbe un basso profilo con alcuni accorgimenti come, ad esempio, il transponder spento ed il silenzio radio con il controllo ATC. In linea di principio i velivoli a cui è demandata la ricognizione persistente non dovrebbero essere rilevabili. Tuttavia parliamo di piattaforme strategiche chiaramente visibili dalle griglie di difesa standard, senza accorgimenti per ridurre la firma radar come avviene ad esempio sui sistemi RQ-180 e RQ-170 Sentinel. Tutte le missioni avvengono in aree permissive o a distanza di sicurezza dalla griglia di difesa nemica.

Queste non sono informazioni classificate, ma pubblicamente disponibili sulla rete. Le applicazioni per la localizzazione dei velivoli sono facili da usare e molto diffuse. Le forze armate di tutto il mondo dovrebbero aver già predisposto da tempo dei provvedimenti per mitigare i rischi alla sicurezza associati alla trasmissione dei dati di volo.

Le piattaforme degli Stati Uniti inviate nel Mar Nero

L'aereo da pattugliamento marittimo P-8A della US Navy, numero identificativo 168857, è decollato da Sigonella, in Sicilia. Nella lotta antisommergibile nel Mediterraneo e nel Nord Atlantico, la US Navy utilizza i vettori con capacità Elint, Electronic signals intelligence, schierati in turnazione in quella che è definita Hub of the Med. Sigonella, in Sicilia, ospita permanentemente una forza di pattugliamento marittimo in rotazione semestrale per monitorare il movimento navale russo nel Mediterraneo. I velivoli schierati nella base siciliana, in attesa che venga ricostruita la forza di pattugliamento marittimo della Nato, effettuano voli di ricognizione anche nel Giuk gap. Soltanto entro il 2020, il Regno Unito sarà in grado di pattugliare la zona sud che si estende dall’Islanda alla Scozia.

Due le piattaforme statunitensi decollate dalla US Naval Support Activity Souda Bay, nella costa nordoccidentale dell'isola di Creta: un Lockheed EP-3E Aries II della US Navy con numero identificativo 157316 ed un Boeing RC-135V dell’USAF, numero identificativo 64-14841. 24 ore fa le tre piattaforme da ricognizione statunitensi sono state inviate simultaneamente nel Mar Nero, monitorando un particolare settore da Sebastopoli a Novorossiysk.

Russia, sottomarini d'attacco classe Varshavyanka/Improved Kilo

Per i conflitti regionali in Europa, Medio Oriente e Russia, Mosca gestisce una flotta di sottomarini convenzionali, destinando al pattugliamento oceanico le unità a propulsione nucleare. La flotta convenzionale della Marina Militare russa è strutturata prevalentemente sui sottomarini Progetto 877 Paltus, denominaziona Nato classe Kilo. I Kilo, soprannominati Black Hole dalla US Navy sono estremamente silenziosi. Si tratta di uno dei migliori progetti mai realizzati dai russi, considerando che la classe è in produzione da circa trent'anni. L'ultima evoluzione è la classe Varshavyanka Progetto 636.3 in grado di lanciare missili da crociera Kalibr. I sottomarini d'attacco a propulsione diesel-elettrica classe Varshavyanka Progetto 636.3, denominazione Nato Improved Kilo, rappresentano un elemento chiave nella strategia navale russa nel Mediterraneo. Propulsi da motori a diesel-elettrici a bassissima emissione di rumore, possono colpire bersagli a lunghe distanze senza essere rilevati dai sensori antisom nemici. Versione migliorata della Kilo, quest'ultima al di sotto dei cinque nodi di velocità risulta invisibile ai sonar passivi, implementano tecnologia stealth avanzata. Il disegno dello scafo è stato rimodellato per migliorare il flusso idrodinamico con ulteriore isolamento dei macchinari installati a bordo. Tuttavia i sistemi principali sono in gran parte gli stessi della classe Kilo originale. Con un dislocamento di 3.100 tonnellate, i Varshavyanka possono raggiungere una velocità di venti nodi in immersione e spingersi ad una profondità massima di 280 metri. Sono equipaggiati con sei tubi da 533 mm ed armati con 18 siluri, mine ed otto missili da crociera Kalibr 3M54 (NATO SS-N-27 Sizzler). Gli Improved Kilo sono progettati per svolgere missioni in ruolo hunter killer in acque relativamente poco profonde per pattugliamenti di 45 giorni (il 25% in più dei Kilo) con un equipaggio di 52 unità.

Risultano in servizio attivo i sottomarini B-237 Rostov-on-Don, B-261 Novorossiysk, B-262 Stary Oskol, B-265 Krasnodar, B-268 Veliky Novgorod ed il B-271 Kolpino. I sei Varshavyanka sono inquadrati nella base navale di Novorossiysk, nel Territorio di Krasnodar, nella Russia Meridionale: due sono sempre schierati in rotazione nel Mediterraneo. L’ammiragliato russo ha riconosciuto il valore del Progetto 636,3 inizialmente progettato per operare soltanto con la Flotta da Guerra del Mar Nero. La Flotta del Nord e la Flotta del Baltico riceveranno in totale dodici sottomarini diesel-elettrici di quinta generazione. Saranno costruiti presso il cantiere navale Admiralty Wharves e consegnati al ritmo di due all’anno. Le prime due unità si uniranno alla Flotta del Pacifico entro la fine dell'anno. I sei Varshavyanka destinati alla Flotta del Pacifico saranno consegnati entro il 2021.

Nel dicembre del 2015, il sottomarino B-237 Rostov-on-Don della classe Varshavyanka lanciò l'intera salva di missili da crociera 3M-54 Kalibr imbarcata contro obiettivi nemici nei pressi della città siriana di Raqqa. Il Rostov-on-don è di fatto entrato nella storia della Marina russa per essere stato il primo sottomarino ad aver lanciato missili da crociera contro obiettivi nemici reali. Prima di allora soltanto Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia possedevano tali capacità. I sottomarini d'attacco sono progettati per cercare e distruggere sia le controparti nemiche che le navi di superficie. La classe Varshavyanka rappresenta da tempo una presenza costante nel Mar Mediterraneo.

Russia: in fase di sviluppo il nuovo missile Kalibr-M

Il missile 3M-54 Kalibr

Il Kalibr è approssimativamente simile al missile da crociera americano Tomahawk. Con un’autonomia di circa 2.350 chilometri, il missile da crociera 3M-54 Kalibr può essere imbarcato sui sottomarini e sulle unità da battaglia di piccole, medie e grandi dimensioni della Marina Militare russa. Il sistema d'arma è in grado di trasportare sia una testata convenzionale che nucleare. La variante supersonica antinave ha una velocità di crociera di Mach 0,8, tuttavia nelle fasi finali il Kalibr raggiunge Mach 3, scendendo ad una quota di avvicinamento di soli 4,6 metri. Tali caratteristiche rendono la sua intercettazione estremamente difficile.

Il nuovo Kalibr-M avrà un raggio di 4.500 km e sarà schierato sulle navi da guerra della Marina russa. Il nuovo missile da crociera a lungo raggio avrà una testata di una tonnellata.

Il suo sviluppo è attualmente in una fase iniziale, ma potrebbe essere schierato verso la fine del prossimo anno.

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