Controcultura

Petrolio, fucili e armi biologiche: ecco la Seconda guerra civile Usa

Lo scrittore Omar El Akkad ci porta negli Stati Uniti del futuro dove una legge ecologica provoca la nuova, violenta secessione

Petrolio, fucili e armi biologiche: ecco la Seconda guerra civile Usa

Per gentile concessione, pubblichiamo uno stralcio del romanzo di Omar El Akkad American War (Rizzoli, in libreria dal 19 ottobre) che immagina sia scoppiata la Seconda guerra civile americana. In questo capitolo di un finto libro di storia se ne raccontano le origini.

di Omar El Akkad

Tratto dalle: Linee guida per il programma federale di studi di storia, modulo otto: la Seconda guerra civile. Compendio

La Seconda guerra civile americana si svolse negli anni compresi tra il 2074 e il 2095. Fu combattuta tra l'Unione e gli Stati secessionisti del Mississippi, dell'Alabama, della Georgia e della South Carolina (nonché del Texas, prima dell'annessione al Messico). La causa principale del conflitto fu l'opposizione sudista alla legge sul Futuro sostenibile, che vietava l'uso dei combustibili fossili in tutto il territorio degli Stati Uniti. La legge, sostenuta dal presidente Daniel Ki, era in parte una risposta ai drammatici effetti degli sconvolgimenti climatici registrati nei decenni precedenti, all'importanza economica sempre minore dei combustibili fossili, e al drammatico deragliamento di un treno cisterna per il trasporto di petrolio, avvenuto a Williston, North Dakota, nel 2069. Tra i principali eventi che portarono all'inizio delle ostilità ricordiamo l'assassinio del presidente Ki, avvenuto a Jackson, Mississippi, nel dicembre del 2073, per mano dell'attentatrice suicida Julia Templestowe, e l'uccisione di alcuni manifestanti sudisti nel corso di una sparatoria davanti alla base militare di Fort Jackson, South Carolina, nel marzo del 2074. Gli Stati secessionisti (uniti sotto la bandiera del «Libero Stato del Sud») dichiararono l'indipendenza il primo ottobre del 2074, data che molti fanno coincidere con l'inizio ufficiale della guerra. In seguito a una serie di importanti vittorie militari dell'Unione, nel corso dei primi cinque anni di conflitto - soprattutto nel Texas orientale e lungo i confini settentrionali di Mississippi, Alabama e Georgia (la cosiddetta «Linea mag») - gli scontri si ridussero sensibilmente. Ciononostante, alcuni gruppi di ribelli insurrezionalisti, in parte sostenuti da agenti segreti stranieri e sabotatori antiamericani, continuarono a cimentarsi in azioni di guerriglia per altri cinque anni. Dopo un estenuante processo di negoziazione, conclusosi ampiamente a favore dell'Unione, la fine della guerra venne ufficializzata con la Cerimonia del Giorno della riunificazione, celebrata nella capitale federale di Columbus, Ohio, il 3 luglio del 2095. In quell'occasione, un terrorista secessionista riuscì a varcare la frontiera, introducendosi nei territori del Nord e liberando un agente biologico (il cosiddetto «Morbo della riunificazione») che scatenò un'epidemia a livello nazionale. Gli effetti dell'epidemia, che stando alle stime ha causato circa centodieci milioni di morti, si avvertirono in buona parte del Paese nel corso dei dieci anni successivi. L'identità del terrorista responsabile resta a tutt'oggi sconosciuta.

© 2017 Rizzoli Libri S.p.A./ Rizzoli, Milano

© 2017 by Omar El Akkad

This translation published by arrangement with Alfred A. Knopf, an imprint of The Knopf Doubleday Group, a division of Penguin Random House, LLC

Published by Arrangement with Roberto Santachiara Literary Agency

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