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"Amici americani? Sì, ma senza esserne sudditi"

La leader Fdi e Bannon: "Noi in rete con altri sovranisti, ma sempre e soltanto filo italiani"

"Amici americani? Sì, ma senza esserne sudditi"

Roma - Onorevole Giorgia Meloni, c'è chi vede una contraddizione tra il suo sovranismo e l'adesione a un movimento transnazionale come The Movement. Come risponde?

«Se c'è qualcuno che non ha mai avuto atteggiamenti da cheerleader verso leader stranieri questa sono io. Questa sudditanza è un tratto tipico della politica italiana. C'era Renzi che scimmiottava Obama, la Boschi che all'ambasciata Usa indossava la spilletta di Hillary Clinton. Io ho sempre ben presente che siamo una nazione sovrana. Ho sentito Tajani dire che non ci facciamo spiegare cosa fare da un americano. Mi chiedo solo perché non abbia avuto lo stesso orgoglio verso i commissari europei che ci insultano ogni giorno. Perché io non mi faccio dire cosa fare neanche da tedeschi, francesi o lussemburghesi».

Perché allora affidarsi a Bannon?

«Io non mi affido a nessuno. Bannon sta creando una rete dei movimenti che condividono le stesse idee cioè la difesa di valori come l'identità nazionale, la famiglia, la tradizione. Valori che una certa ideologia globalista vuole spazzare via perché soltanto togliendo di mezzo ciò che ci definisce possono trasformarci in perfetti schiavi consumatori. Noi vogliamo essere parte di questa associazione per ricordarci che in tanti condividono le nostre idee».

I movimenti sovranisti non tendono troppo alla disgregazione?

«No, sono assolutamente capaci di collaborare. Il nostro modello di Europa è una confederazione di Stati liberi e sovrani che cooperano su grandi questioni come la politica estera o l'immigrazione, e non sul diametro delle vongole».

I Paesi del blocco Visegrad non hanno dimostrato grande solidarietà nell'accoglienza dei migranti.

«Ma anche questo non è vero, non si può puntare il dito contro Orban perché non vuole accettare immigrati irregolari. Orban si è offerto di contribuire alla difesa della frontiera esterna, con navi, mezzi o diplomazia. È l'intera strategia che va ripensata. Sono curiosa di vedere quale atteggiamento assumerà il governo nel voto contro l'Ungheria. Salvini dice che ognuno vota come vuole, ma in Consiglio sarà Conte a dover esprimere la posizione del governo. Quale linea sceglierà? Quella di Salvini o quella di Di Maio?».

C'è chi vi accusa di essere troppo filo-Putin.

«Noi non siamo mai filo niente. Pur ritenendo la Russia un alleato strategico noi siamo solo filo-Italia».

Lei ha annunciato un nuovo contenitore per la destra sovranista.

«Sì, ho lanciato un appello, non solo alla destra, ma anche a chi si è sempre definito liberale o conservatore, primi fra tutti Giovanni Toti e Nello Musumeci. E penso a tante altre esperienze civiche e quelli che per ragioni diverse non si sentono rappresentati dalla Lega o non accettano di entrarne a far parte da comprimari. Fratelli d'Italia è disposta a mettersi in discussione, a mettere a disposizione la propria casa politica per creare un movimento conservatore sovranista. Sono fiera di Fratelli d'Italia e dei suoi 50 parlamentari, bagaglio imprescindibile del nuovo progetto, ma ci sono tante personalità in cerca di una causa e di una casa politica e so che guardano a noi».

Farete le primarie?

«Sì, dopo le Europee vorremmo organizzare un evento fondativo per poi procedere alla selezione della leadership con le primarie e una vera partecipazione dal basso».

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