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Berlusconi ora frena Salvini ​sulle alleanze in Europa

Berlusconi risponde al leader della Lega che ha proposto un asse tra Ppe e populisti: "Un matrimonio innaturale"

Berlusconi ora frena Salvini ​sulle alleanze in Europa

L'appuntamento con le Europee di fatto potrebbe cambiare gli equilibri a Bruxelles e non solo. Le elezioni del 2019 sono di fatto un banco di prova per gli europeisti e per i sovranisti. E così è già tempo di pensare alle future alleanze. Su questo tema è intervenuto il vicepremier Matteo Salvini che in un'intervista per il nuovo libro di Bruno Vespa afferma: "Punto su un’alleanza tra popolari e populisti, con l’esclusione dei socialisti che già stanno estinguendosi da soli dappertutto". Una strada questa che però pare poco praticabile. A bocciarla è il principale interlocutore di Salvini nel centrodestra, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.

L'ex premier infatti frena su un'alleanza di questo tipo: "È probabile che Salvini prospetti l’ipotesi di allearsi con la parte conservatrice del PPE, ma mi pare francamente difficile da realizzare. Sarebbe un matrimonio innaturale. Il Partito popolare europeo è fortemente europeista. Non gli piace questa Europa, ma vuole essere il motore del suo cambiamento. Noi consideriamo indispensabili due traguardi per l’Unione europea: una politica estera comune e una politica di difesa comune". Insomma a quanto pare Forza Italia e Lega non avrebbero la stessa visione sulle alleanze all'interno del Parlamento europeo. Infine il Cavaliere, sempre sul libro di Vespa, parla anche di Mediaset e del futuro della sua azienda: "Mediaset resterà certamente italiana. Anzi, l’azienda sta pensando di espandersi ulteriormente per essere più competitiva nel mercato globale". Infine il Cav parla anche del futuro di Forza Italia e afferma che il partito non cambierà nome: "A venticinque anni dal suo battesimo, il nome Forza Italia lo troviamo sempre più giusto.

L''Altra Italia' è solo una definizione, un modo per indicare quella maggioranza di italiani ragionevoli, di buon senso e di buona volontà che, come noi, amano l'Italia, credono in un buongoverno, sono rimasti sconcertati dai governi degli ultimi anni e che, alle elezioni del 4 marzo, in parte sono rimasti a casa e in parte hanno votato per punire la politica tradizionale".

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