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Casaleggio il vero capo che telecomanda il M5s: "Suo l'asse con la Lega"

Nel 2018 stoppò il piano del Quirinale per un governo col Pd. I legami con Cina e Bannon

Casaleggio il vero capo che telecomanda il M5s: "Suo l'asse con la Lega"

Forse è eccessivo dire che Davide Casaleggio sia in questo momento l'uomo più potente d'Italia, ma «è certamente il titolare della lobby più influente, potendo contare su Luigi Di Maio che si comporta come se fosse il suo procuratore personale». Sfuggente, ombroso, riservato, Davide Casaleggio sembra il contrario di un uomo di potere, ma di fatto si ritrova per caso e per via dinastica al vertice del M5s pur senza alcuna carica formale né elettiva. Di Maio? «È il suo avatar», la controfigura che ne esegue le direttive, così lo descrivono Nicola Biondo e Marco Canestrari, giornalista il primo e sviluppatore informatico il secondo, entrambi due ex della galassia Cinque Stelle, nel loro nuovo libro-inchiesta sui misteri del M5s, Il sistema Casaleggio. Esautorato ormai Beppe Grillo, le decisioni chiave del Movimento partono, quasi sempre nell'ombra, dal silente Casaleggio.

Come quella da cui è nato il governo M5s-Lega, nell'aprile 2018. «Era già tutto pronto: il governo che avrebbe istituzionalizzato il Movimento. La regia saldamente nelle mani di Mattarella, il dispositivo di protezione internazionale affidato all'ambasciata americana, un nome di peso fuori dai giochi come presidente del Consiglio, alcuni ministri di garanzia». E una maggioranza parlamentare insieme al Pd. Ma è a quel punto, ricostruiscono i due autori attraverso «una fonte di altissimo livello», che arriva lo stop di Casaleggio jr. Con queste parole rivolte a Di Maio: «Ti ricordi cosa disse mio padre tanto tempo fa? Se andate con il Pd, io lascio il Movimento. Ti sembra possibile, Luigi, accettare questa proposta o altre simili?». È sempre lui che decide per un governo con la Lega (una vecchia idea del padre Gianroberto) ed è ancora lui, in una telefonata con Pietro Dettori che dà il via all'assalto grillino al Quirinale dopo il no di Mattarella a Savona ministro del Tesoro. «Devi chiedere l'impeachment. Ho parlato con Davide» dice Dettori a Di Maio.

Gli interessi della Casaleggio Associati e quelli del governo si sovrappongono con frequenza e tempismo sospetti. La ditta si concentra su blockchain, venture capital e intelligenza artificiale? Per coincidenza, anche il ministro Di Maio sviluppa proprio quei tre settori. Notano Biondo e Canestrari: «Questa commistione di affari e politica è stata evidente fin dalle prime mosse di Di Maio, quando in diretta televisiva fece un inaudito spot alla banca Widiba. Poche settimane dopo, Casaleggio avrebbe incontrato a Milano l'amministratore delegato della banca, Andrea Cardamone». Del resto Casaleggio offre apertamente i propri sponsor e clienti, come benefit, «il network e i contatti che l'azienda può fornire». Nel governo innanzitutto. Ma anche al Comune di Roma se serve.

Il libro ricostruisce la rete internazionale di Casaleggio, anche questa occultata il più possibile. «Un'ultima cortesia, Mr Bannon. Gradirei che questo nostro incontro rimanesse riservato». Questa la traduzione testuale, rivelata dai due autori, delle parole di Casaleggio a Steve Bannon, guru dell'ultradestra Usa, dopo un incontro a Roma nel 2018. Tenuti nascosti anche gli incontri con Vincenzo Scotti, vecchia volpe della Prima Repubblica e presidente della Link University, da cui arriva il ministro della Difesa Elisabetta Trenta. Anche sulla via della Seta, l'abbraccio del M5s con Pechino, c'è l'impronta di Casaleggio: «La Cina è una di quelle tappe d'affari che Casaleggio senior ha coltivato nel tempo». Qui il contatto è l'ambasciatore cinese Ding Wei.

Un ruolo centrale ma al contempo invisibile quello di Casaleggio. Inquietante: «Siamo di fronte a una nuova forma di potere, formalmente legittima, che sfugge a qualsiasi controllo democratico e che ha finalità estranee all'interesse pubblico.

Lo Stato, attraverso il M5s, è diventato un asset».

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