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Def, Salvini spegne le tensioni: "Nessuno farà gesti eclatanti"

Il vicepremier: "Prima i contenuti, poi i numeri". E risponde a Tria: "Anche io sono fedele all'interesse della nazione, e l'interesse è che la gente torni a lavorare e paghi meno tasse"

Def, Salvini spegne le tensioni: "Nessuno farà gesti eclatanti"

"Anche io sono fedele all'interesse della nazione, e l'interesse è che la gente torni a lavorare e paghi meno tasse". Matteo Salvini risponde a Giovanni Tria che continua ad essere cauto sulla manovra economica, nonostante il pressing di Lega e 5 Stelle perché l'asticella del rapporto deficit/Pil venga spostata al 2,4%, contro l'1,6% promesso all'Europa.

"Il dibattito sull'uno virgola, il due virgola, che appassiona tanto economisti e telegiornali, appassiona meno me e gli italiani. Il numerino arriva alla fine, prima arriva il contenuto", dice il vicepremier della Lega a Stasera Italia, "Stiamo lavorando ad una manovra economica che faccia crescere questo Paese, che dia opportunità di lavoro ai giovani, che tagli le tasse (non a tutti, per carità di Dio), che mandi in pensione un bel po' di gente (non tutti e subito)". "Questo Paese deve crescere, i ragazzi devono lavorare, occorre fare investimenti produttivi. Su questo l'accordo c'è, poi lo zero virgola è l'ultimo dei problemi. Nessuno fa o farà gesti eclatanti per uno zero virgola", aveva assicurato poco prima a margine della festa per i due anni de La Verità.

"Questa manovra dovrà essere fondata sul lavoro, sul diritto al lavoro, sul suo rispetto e sul pagamento", ha spiegato Salvini, "Il reddito di cittadinanza? Ci mancherebbe altro, non chiedetemi i dettagli perché il testo non lo sto estendendo io, ma giustamente ci sarà".

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