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Gli elettori Pd vogliono Zingaretti, ma dicono no all'asse con i M5S

Un sondaggio sulle primarie Pd svela che 4 elettori dem su 10 voterebbero Zingaretti. Eppure, solamente 1 elettore Pd su 20 vedrebbe bene un'alleanza con il Movimento 5 Stelle, a cui il governatore laziale guarda con favore

Gli elettori Pd vogliono Zingaretti, ma dicono no all'asse con i M5S

Alle prossime primarie del Partito Democratico, il favorito numero uno è il governatore laziale Nicola Zingaretti. A confermarlo è l'ultimo sondaggio di Nando Pagnoncelli, pubblicato stamattina sul Corriere della Sera. Secondo le ultime rilevazioni, infatti, il 39% degli elettori Pd voterebbero Zingaretti. Una buona percentuale se confrontata con quelle assegnate a Martina (17%) e il ticket renziano Ascani-Giachetti (8%). Ma l'aspetto più interessante è un altro. Tra le domande rivolte agli intervistati, c'era anche quella sull'eventuale gradimento di un'alleanza del Pd con i 5 Stelle. Ipotesi già sfiorata a marzo, prima della nascita del governo Conte.

Come noto, tra i candidati alle primarie dem il più vicino alle posizioni dei pentastellati è proprio Zingaretti. Dato che 4 elettori Pd su 10 esprimono il loro gradimento nei confronti del presidente della Regione Lazio, ci si attenderebbe una percentuale analoga tra i favorevoli a un asse con il Movimento 5 Stelle. E invece, un po' a sorpresa, soltanto il 5% di chi si dichiara elettore del Pd si dice "molto" convinto di un eventuale apparentamento con i pentastellati. Il 17% dice "abbastanza", mentre il 21% addirittura "poco".

Un paradosso, a pensarci bene. Che assume proporzioni rilevanti andando ad esaminare il dato relativo agli elettori di Grillo. Alla domanda "Lei quanto gradirebbe che Pd e M5S riuscissero a definire temi comuni e allearsi", 15 sostenitori su 100 del Movimento rispondono "molto" e il 24% abbastanza. Sintomo, evidentemente, del collocamento a sinistra di una fetta consistente della base grillina, stufa dell'alleanza spuria di governo con la Lega. Infine, il sondaggio di Pagnoncelli ha fatto chiarezza sui numeri di cui disporrebbe Matteo Renzi se decidesse, come sembra, di lasciare il Pd per dare vita a una sua creatura politica.

L'ex premier ha pochi motivi per sorridere, visto che le ultime rilevazioni gli assegnano uno striminzito 3,4% (che diventa 6,1% considerando i voti validi).

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