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Il "Fatto" ci ricasca e confonde i La Russa

Il "Fatto" ci ricasca e confonde i La Russa

Roma Una storiaccia di assunzioni truccate, un pentito che chiacchiera e rivela un «giro di milioni», un'inchiesta della magistratura, un bel titolo sparato a tutta pagina dal Fatto Quotidiano: «Nel sistema Agrigento - Alfano, La Russa e Leu». E un altro vistoso errore del giornale diretto da Marco Travaglio: infatti il La Russa di cui si parla, indicato nell'articolo come «tra i registi» occulti dell'«assumificio» e «suocero dell'ex segretario regionale del Pd Marco Zambuto», non è l'Ignazio ex ministro della Difesa e ora deputato di Fratelli d'Italia, ma un suo omonimo. Bella topica, complimenti. E non è la prima volta: a novembre pubblicarono un'intervista a un presunto Calogero Mannino, ex dc, senza rendersi conto di aver parlato con Nino Mannino, ex Pci.

«E dire che stavolta bastava davvero poco, una semplice telefonata di controllo, per evitare questo fastidioso scambio di persona». La Russa (Ignazio) è indispettito. «Ad Agrigento il mio cognome è diffuso, sono parecchi a chiamarsi così, c'è pure un ex deputato Dc. Nessuno però ha la minima parentela con me. E con tutta evidenza un La Russa suocero di un esponente del Pd non posso proprio essere io». Per motivi politici? Non solo. «Non posso essere perché... Non ho figlie femmine». Adesso, in piena campagna elettorale, il danno è fatto e l'ex ministro pensa di andare per vie legali. «È un abbaglio veramente clamoroso. L'errore del Fatto Quotidiano è grave perché si sarebbe potuto con estrema facilità verificare che con questa vicenda io non ho il pur minimo rapporto. Ad Agrigento non vado neanche da turista da più di quindici anni».

Conclusione: «Chiedo cortesemente l'immediata rettifica con la stessa evidenza con cui ha pubblicato la errata notizia e mi riservo ogni azione risarcitoria per il danno (oltretutto in giorni politicamente importanti) già arrecati al mio nome e al mio onore». Alla prossima svista?

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