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Forza Italia indossa il gilet: in piazza il 26-27 gennaio

L'offensiva è benedetta da Berlusconi. Iniziative in tutta Italia contro la manovra a 25 anni della discesa in campo

Forza Italia indossa il gilet: in piazza il 26-27 gennaio

«Giù le mani dall'Italia che lavora e produce». Forza Italia attende gli effetti di una manovra considerata depressiva in termini di crescita e si prepara a mettere in campo una serie di iniziative, anche di stampo movimentista, per ricordare agli italiani l'alternativa liberale rappresentata dal partito azzurro.

Il desiderio è quello di fare una opposizione basata sui fatti, con una costante attenzione ai numeri e agli effetti concreti delle politiche governative, con un forte richiamo alla responsabilità. In sostanza una guerra di logoramento senza colpi bassi, soprattutto verso «l'alleato» regionale Matteo Salvini, ma con una mobilitazione in cui siano soprattutto i deputati più giovani a metterci la faccia, a coniugare protesta e proposta, unendo il contatto diretto con gli elettori con l'uso dei social. Un esempio? Quello di Alessandro Cattaneo che sta preparando una iniziativa per ricordare a tutti il problema dei tanti giovani di qualità che ogni anno emigrano all'estero in cerca di quelle opportunità che l'Italia non è in grado di offrire. Ma è tutto il gruppo dei 30-40enni che appare sempre più agguerrito e deciso a far sentire la propria voce.

Allo studio di palazzo Grazioli c'è sempre l'ipotesi di scendere in piazza per il week end del 26-27 gennaio, in occasione dei 25 anni dalla discesa in campo del '94. Si pensa a una manifestazione in ogni Regione per difendere i valori azzurri e, nello stesso tempo, portare avanti la protesta contro la finanziaria targata Di Maio-Salvini, con lo slogan «giù le mani dall'Italia che lavora e produce». Un modo per ricordare come dal sogno della flat tax si sia passati all'aumento delle tasse.

A Matteo Salvini non mancherà il sostegno del partito azzurro sul contrasto all'immigrazione irregolare. Anche ieri sia Maurizio Gasparri che il sindaco di Ascoli, Guido Castelli hanno puntato il dito contro i sindaci Orlando e de Magistris e contro l'accoglienza illimitata favorita dai precedenti governi. Linea dura sulla politica economica.

L'offensiva dei gilet azzurri, nata secondo il racconto della agenzia AdnKronos nella stanza di Gregorio Fontana, presenti Antonio Tajani e Giacomoni, prima di votare la fiducia alla legge di bilancio, il 29 dicembre, sarà riproposta visto che ha ricevuto la benedizione di Silvio Berlusconi. La mobilitazione di piazza in tutte le città italiane con la nuova «divisa», simbolo della protesta forzista, dovrà come spiega Sestino Giacomoni avere uno spirito costruttivo. «Non ci limitiamo a dire no come fanno i Cinquestelle, ma offriamo al contempo sempre una proposta concreta per i cittadini. Sia chiaro: il giallo è distruttivo, mentre l'azzurro è costruttivo». Il movimentismo, insomma, dovrà coniugarsi con la volontà di rafforzare la storica identità di partito di governo. Tanto più che al Senato dopo le espulsioni dei due Cinquestelle i numeri appaiono ballerini e Forza Italia - che a Palazzo Madama è il secondo gruppo - potrebbe davvero far valere il proprio peso.

Il nuovo fronte, poi, è quello del reddito di cittadinanza agli immigrati con permesso di soggiorno da cinque anni a fronte dei mancati adeguamenti delle pensioni all'inflazione. «Sarebbe una beffa» dice Anna Maria Bernini, «una chiara mancanza di rispetto verso le fasce più deboli della popolazione che hanno lavorato per una vita onestamente.

La Lega, che già ha dovuto ingoiare tanti rospi, non potrà consentire un simile provvedimento».

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