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Il governo ritocca la manovra: cambiano sussidi e quota 100

Vertice a Palazzo Chigi: "Quantificare con precisione le spese". M5S tira dritto: "Il sussidio non cambia". Ma slitta il reddito minimo, platea ridotta per la riforma delle pensioni

Il governo ritocca la manovra: cambiano sussidi e quota 100

Per evitare una procedura di infrazione da parte dell'Europa, il governo è pronto a rifare i conti dei provvedimenti in manovra. "Non è una questione di decimali", dicono da Palazzo Chigi premier e vicepremier dopo un vertice serale durato un'ora.

Ma di decimali si sta parlando. Sabato sera il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker aveva chiesto di abbassare di qualche "zero virgola" il rapporto tra deficit e pil. E ora il governo si appresta a presentare conti più precisi nella speranza che Bruxelles possa concedere più tempo. "Per quanto riguarda il dialogo in corso con le istituzioni europee, si è concordato di attendere le relazioni tecniche sulle proposte di riforma che hanno più rilevante impatto sociale, al fine di quantificare con precisione le spese effettive", dicono Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini dopo aver incontrato il ministro dell'Economia, Giovanni Tria.

Il piano è quello di capire se si possono rosicchiare risorse in particolare a reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni per cui la legge di Bilancio stabilisce solo le cifre stanziate. "Entro 24-48 ore potrebbero arrivare i primi risultati dal Mef, per stabilire se anche solo una dilazione nell'entrata in vigore dei provvedimenti possa apportare qualche beneficio alle casse pubbliche", rivelano fonti di Palazzo Chigi.

Di ritoccare quel contestato 2,4% di deficit, insomma, ma non si sarebbe parlato. E le fonti assicurano che l'impianto della manovra non cambia. Probile però che siano introdotti provvedimenti più benvisti a Bruxelles: "Le somme recuperate saranno riallocate, privilegiando la spesa per investimenti, con particolare riferimento a quelle necessarie a mettere in sicurezza il territorio e a contrastare il dissesto idrogeologico", spiegano premier e vicepremier.

Il Movimento 5 Stelle già mette le mani avanti: il reddito di cittadinanza "arriverà in un decreto prima di Natale", ribadiscono. Invece di partire subito, però, l'applicazione del famigerato decreto slitterà di qualche mese. "Non oltre giugno", assicurano i grillini, "Il problema della povertà è urgente e si deve risolvere". Ma di certo quel tanto quanto basta ad annullare quei decimali di cui nessuno vuol parlare ma che potrebbero far cambiare l'atteggiamento della Ue nei nostri confronti.

Sorte simile anche quota 100, per cui è già prevista una partenza posticipata.

Per la riforma del sistema pensionistico pare che il governo sia orientato a un restringimento della platea di chi può usufruirne per lasciare il lavoro prima.

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