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I centri sociali ora giocano al profugo

A Milano si può provare l'esperienza dello sbarco. Pagando 15 euro

I centri sociali ora giocano al profugo

«Vivi in prima persona questo viaggio da girone infernale, cerca di superare le dure prove a cui sarai sottoposto, aiuta i tuoi compagni o salva solo te stesso. Cosa sarai disposto a fare per conquistare un visto?». Non è lo spot di un reality tv nè di una nuova attrazione a Gardaland. Si tratta del gioco di ruolo - o «live experience», come la chiamano i compagni del collettivo Macao che da cinque anni occupano abusivamente una parte dell'ex macello del Comune nella periferia sud di Milano - che invita a mettersi per un'ora e mezza nei panni di un profugo. Costo del biglietto: 15 euro. Non è una lezione disinteressata. Il centro sociale d'altra parte è diventato famoso negli anni per le operazioni di business. Dopo il blitz in un grattacielo dismesso e un'occupazione lampo dello storico Palazzo Citterio, nel cuore di Brera, dal 2012 ha messo radici nella palazzina liberty del Comune, subaffittando persino gli spazi come location durante le settimane della moda e del design, nel totale silenzio assenso delle amministrazioni di sinistra. Questa volta faranno affari con un gioco di ruolo sui migranti, organizzato per il prossimo 14 aprile in collaborazione con la scuola di teatro Campo Teatrale La Fabbrica e un gruppo allenato nell'organizzazione di giochi di ruolo dal vivo (Chaos League). Lo spot della giornata parte con un flash da comizio del segretario della Lega Matteo Salvini («se poi c'è qualche buon cuore dei centri sociali che vuole accogliere immigrati lo faccia a casa sua - diceva -. E la prossima volta se serve andiamo noi, io in testa, anche fisicamente al porto a bloccare i barconi perché qua non li vogliamo»), passa per la piazza di CasaPound («noi siamo con tutti quelli che vogliono chiudere gli arrivi») e chiude con le proteste della gente («portano problemi di salute, occupano tutto, danno fastidio, non li vogliamo»). Il collettivo presenta il videogame vivente. «In un futuro spaventoso, un gruppo di migranti sbarca alla frontiera e deve affrontare la spietata selezione per entrare a far parte di un mondo migliore di quello da cui sta fuggendo».

Per interpretare il ruolo di un migrante i posti sono limitati (quattro turni dalle quattro del pomeriggio alle due di notte, massimo 50 giocatori a turno, i pre iscritti avranno la priorità e dunque è già partito l'appello sui social a non perdere tempo). L'ultima frontiera da superare per far parte della federazione Europea si chiama «Mattatoio 68». «Appena arriverai - recita il regolamento - ti verrà consegnata una scheda del tuo personaggio. Interpreterai questo ruolo per tutta la durata del gioco e non potrai comunicare col mondo esterno. Non ci sono battute scritte e non serve saper recitare». Ultimo avviso: «Se accetti di giocare sappi che non ti faremo del male fisico e non toccheremo i tuoi effetti personali. Per il resto sarai nelle nostre mani».

In bocca al lupo.

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