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Molestie e sesso con minorenni: un video incastra il rapper Usa

Così R. Kelly è finito in manette

Molestie e sesso con minorenni: un video incastra il rapper Usa

Quando ha capito che i poliziotti erano ormai sulle sue tracce, ha preferito costituirsi. È finita nella maniera più ingloriosa la carriera del popolare cantante americano R. Kelly, accusato di molestie sessuali nei confronti di minorenni. Per lui le manette sono scattate a Chicago, dove è ed è stato arrestato con l'accusa di aver abusato sessualmente di una decine di minorenni.

I suoi legali hanno ribadito come il loro assistito, nonostante si sia costituito, sia innocente, accusando le molte donne che puntano il dito contro di lui di mentire. Nelle prossime ore, riferiscono i media statunitensi, è prevista l'udienza in cui potrebbe essere fissata la cauzione per tornare in libertà in attesa del processo, il cui inizio è previsto per l'8 marzo, festa delle donne. Il rapper rischia dai tre ai sette anni di reclusione.

Ma il legale di R. Kelly va al contrattacco: «Le ragazze mentono per soldi». Dopo l'arresto di Kelly, il suo avvocato Steve Greenberg si è rivolto ai giornalisti fuori dalla stazione di polizia di Chicago. Ha detto che molte delle accuse sono infondate perché «coinvolgono la stessa ragazza» che nel 2008 Kelly è stata assolta per aver prodotto pornografia infantile. Greenberg ha continuato dicendo che tutte le accuse contro Kelly, comprese quelle del recente documentario Surviving R Kelly, sono false.

«Penso che tutte le donne mentano, sì. Ormai è diventato un modo per guadagnare soldi. Basta dire di avere incontrato R Kelly una volta, che l'ha guardata nel modo sbagliato e chiedere un risarcimento».

Dopo anni di accuse alla fine lo ha incastrato un video di 42 minuti consegnato agli inquirenti da Michael Avenatti l'ex legale della pornostar Stormy Daniels qui si vedrebbe l'artista che fa sesso con una ragazzina di appena 14 anni. R. Kelly dovrà rispondere di 10 capi d'imputazione per abusi su almeno tre ragazze minorenni; in passato R. Kelly era già stato incriminato e messo sotto processo per pedopornografia ma alla fine la vittima non testimoniò e l'accusa decadde.

Ora, invece, le prove sembrano molto più solide.

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