Cronache

Il padre di Sana nella moschea abusiva

Il genitore killer della 25enne tra i frequentatori di un centro islamico

Il padre di Sana nella moschea abusiva

Milano Eccola, la moschea abusiva di Brescia. Le immagini riprese da un palazzo vicino non lasciano spazio a dubbi. Decine e decine di persone si ammassano davanti al centro islamico di via Bonardi, quello frequentato dal padre di Sana, la 25enne pakistana che sarebbe stata uccisa dai familiari per la sua intenzione di vivere all'occidentale, libera dai condizionamenti pseudo-religiosi del «clan», che la voleva sposata a un parente. Il cugino e promesso sposo di Sana è stato arrestato pochi giorni fa a Islamabad. Per l'omicidio, inoltre, sono già stati arrestati il padre (che secondo i media locali avrebbe confessato, per poi smentire) e il fratello, mentre sono indagate anche la madre e una zia.

Il caso della ragazza (strangolata, come confermato dall'autopsia) ha colpito la città, già sconvolta 12 anni fa dalla storia molto simile di Hina, la 21enne ferocemente uccisa dai familiari per il rifiuto delle imposizioni patriarcali. La tragica fine di Sana ha commosso Brescia e ora sta incendiando la campagna elettorale di quella che è la seconda città lombarda per abitanti (e anche per numero di immigrati). La candidata del centrodestra Paola Vilardi (Fi) va all'attacco del rivale Emilio Del Bono, che due settimane fa aveva messo in dubbio l'esistenza della moschea abusiva. «Per il sindaco del Pd - dice - la moschea abusiva in via Bonardi esiste solo a mio dire. Le immagini dell'inizio del Ramadan lo sbugiardano. Ogni venerdì si riuniscono per pregare centinaia di islamici, tra cui fino a poco tempo fa anche il papà assassino di Sana Cheema. Di donne nemmeno l'ombra». Del Bono prova a replicare, attribuendo al periodo del predecessore l'apertura della moschea, ma il centrodestra rivendica di aver adottato un'ordinanza per chiuderla, imponendo il ripristino della destinazione urbanistica corretta prima che il Tar fermasse tutto. Vilardi inoltre ricorda che dal 2015 una legge regionale avrebbe consentito «di mettere i sigilli» e il sindaco attuale «non l'ha fatto». L'assessore regionale leghista Fabio Rolfi, ex vicesindaco, liquida la giunta della sinistra: «A Brescia ha fallito: hanno accolto gli estremisti del Qatar e hanno lasciato aperte le moschee abusive.

Queste immagini sono i titoli di coda di Del Bono».

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