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Quota 100, il governo: "Una task force all'Inps"

Mancano ancora i decreti, ma scadono le norme approvate dai vecchi governi. Il sottosegretario: "Manderemo i rinforzi"

Quota 100, il governo: "Una task force all'Inps"

Sulle pensioni è già caos. Per le nuove norme come pensione di cittadinanza e quota 100 bisogna aspettare i decreti ad hoc. Ma nel turbinio di modifiche alla manovra il governo non ha pensato alle altre modalità di uscita come la cosiddetta "opzione donna" o l'Ape social, che scadevano a fine 2018.

Arriveranno però - assicura all'Agi il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon - delle norme retroattive nel decreto che permetteranno di ripristinare le opzioni scadute.

E arriva poi una "task force" per aiutare l'Inps ad affrontare una "prima fase caotica" quando entrerà in vigore quota 100. Inoltre, assicura Durigon, verrà anche "tolto l'adeguamento dell'età all'aspettativa di vita": "Blocchiamo l'aspettativa di vita a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne", spiega il sottosegretario. Secondo cui il decreto stabilirà che la prima "finestra" per i dipendenti pubblici che vogliano avvalersi di quota 100 è a luglio.

Interpellato sulle critiche avanzate dalla Cgil, secondo cui si è di fronte solo ad una "misura previdenziale temporanea", Durigon replica: "Con il decreto diamo la possibilità a 350 mila persone di andare in pensione quest'anno e a 800 mila nel triennio: dai sindacati mi aspetto una posizione ben diversa. Diamo una prima picconata alla legge Fornero ma la Cgil sa per certo che cancellarla totalmente avrebbe avuto un costo troppo elevato.

Con i governi precedenti i sindacati hanno fatto l'accordo per l'Ape social che costa 1,8 miliardi; noi mettiamo sul piatto 21 miliardi". "Questo governo - conclude - sta iniziando a svuotare il bacino causato dalla Fornero: penso sia un bene per l'Italia

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