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Renzi avvisa l’ex pm: "Comanda D’Alema. Votare la cosa rossa? Un favore alla destra"

Il segretario Pd esclude le larghe intese ma ammette: "Il 40% è difficile"

Renzi avvisa l’ex pm: "Comanda D’Alema. Votare la cosa rossa? Un favore alla destra"

L’ospite politico è Matteo Renzi, al talk show della domenica sera di Fabio Fazio, Che tempo che fa su Rai1. Un’intervista che cade nel giorno in cui, alla sua sinistra, nasce la lista unica guidata da Pietro Grasso, «Liberi e uguali». «Siamo rispettosi - commenta-, ma ci dispiace e infatti abbiamo chiesto a Fassino, Prodi, Veltroni di cercare un accordo. Ora bisognerà capire se questo partito lo comanderà Grasso o D’Alema. Che di mestiere attacca il leader della sinistra più vicino. Votare per la cosa rossa vuol dire fare un favore a Berlusconi e Salvini» .

Al presidente del Senato Renzi manda un «in bocca al lupo sincero», augurandosi che la campagna elettorale «sia civile». Forse Renzi teme che quella di Grasso non sia una semplice scissione, ma un’operazione per farlo fuori e cambiare la fisionomia dello stesso Pd. Riportarlo a sinistra, insomma.

Da Fazio, il segretario dem occupa la stessa poltrona bianca dove una settimana fa sedeva Silvio Berlusconi, poi al Tg3 ha detto che lui e la sinistra sono fuori gioco «in queste elezioni». Ora tocca a Renzi attaccare e avverte, pensando al dopo elezioni: «Mi toglie il sonno che il premier possa farlo Berlusconi o Salvini, o Di Maio. L’importante è che il prossimo premier sia del Pd, che ha un gruppo dirigente affiatato. Il segretario eletto alle primarie è anche il candidato premier». Sulla candidatura del generale Gallitelli avanzata dal Cavaliere aggiunge: «Un Paese che ha bisogno di un generale in pensione non sta benissimo. Lo conosco e credo che sia la persona meno adatta. E poi Salvini e la Meloni subito sono insorti». Il gioco della torre su un possbile accordo con Berlusconi, non vuol farlo. «Spero e credo che il centrosinistra possa farcela da solo». Poi precisa che però raggiungere il 40 per cento è «oggettivamente difficile». E sul M5S, dice che la sua linea non è chiara, come la governance: «Dove sta in Europa? A chi appartiene il simbolo?», chiede. Che il clima su Renzi sia pesante lo dicono anche i giudizi negativi di Carlo De Benedetti e di Sergio Marchionne, per non parlare dell’assist di Eugenio Scalfari a Berlusconi. L’ex premier minimizza: loro «hanno cambiato idea», ma non lui su di loro. Quanto agli impegni, Renzi promette che farà «di tutto perchè sia approvata la legge sul fine vita e il Pd chiederà martedì la calendarizzazione». Così sullo Ius soli e sulla cultura «entro il 30 dicembre il bando da 150 milioni verrà pubblicato», Sul lavoro: «In questa legislatura siamo passati da 22 milioni di posti di lavoro a 23 milioni. Nella prossima dobbiamo arrivare a 24 milioni e per ogni legislatura dobbiamo puntare ad un milione di posti di lavoro in più». La lotta alle fake news « è una priorità per tutti i genitori di questo Paese».

E sulla morte di Regeni in Egitto: «C’è qualcosa che non torna a Cambridge».

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